“Ancora oggi due bambini su tre di età compresa fra 5 e 11 anni non hanno ricevuto il vaccino anti-Covid” in Italia. In questa fascia d’età, infatti, non ha fatto neanche la prima dose “il 65,30%, mentre i genitori di questi bambini e ragazzi non sono vaccinati solo nel 12% dei casi”. Il che significa che “abbiamo circa 2 milioni di bambini che non stati vaccinati nonostante almeno uno dei loro genitori abbia fatto le dosi e dunque crede nella necessità di proteggersi. Bisogna allora chiedersi: perché questi genitori ‘pro vax’ non hanno fatto immunizzare i loro figli?”. E’ la domanda che si pone Italo Farnetani, professore ordinario di pediatria della Libera università Ludes di Malta.
“Sicuramente non è per noncuranza o trascuratezza”, analizza l’esperto che all’Adnkronos Salute traccia 3 identikit di genitori. In due di questi rientrano le mamme e i papà che scelgono di non vaccinare: “Ci sono gli autorevoli, i protettivi e gli autoritari – elenca Farnetani – Sono autoritari quelli che vorrebbero imporre le loro scelte ai figli: è questa la categoria in cui rientrano i genitori no vax. Ma questi genitori non garantiscono la salute e la quotidianità dei propri figli, li espongono piuttosto a un rischio di salute o di privazione della vita scolastica e di relazione. Basti pensare infatti alla quarantena a cui potrebbero essere sottoposti i ragazzi non immunizzati”, secondo le regole oggi in vigore nelle scuole.
I genitori autorevoli sono invece “quelli che sanno prendere delle decisioni nell’interesse dei figli senza incertezze o paure, riescono cioè interamente a svolgere la loro funzione genitoriale e sanno operare con sicurezza e ragionevolezza le scelte migliori nell’interesse dei più piccoli che non sono ancora autonomi. Li fanno quindi vaccinare e lo fanno prima possibile, vincendo le eventuali paure, perché sanno che prima i bambini sono protetti meglio è, sia per la salute sia per la frequenza scolastica”.
C’è…
Fonte www.adnkronos.com 2022-02-07 16:58:55