“L’Italia è un Paese dove la fai franca se in autostrada superi sulla destra o se per strada butti un mozzicone per terra. Allo stesso modo, se fai un intervento chirurgico ai glutei in un ambulatorio e una madre di famiglia muore, capita che dopo un paio di mesi puoi tornare al lavoro. E se su Internet ti autodefinisci chirurgo plastico, succede che all’Ordine dei medici basta che gli prometti ‘non lo faccio più”. Questo per dire che “non c’è assolutamente la volontà di tutelare il paziente: i pochi che riescono a difendersi da soli lo fanno; tutti gli altri rischiano la salute, se non la vita”, denuncia all’Adnkronos Salute Paolo Santanchè, specialista in chirurgia plastica.
“Benissimo i Nas” che nelle scorse settimane hanno controllato i centri da Nord a Sud sanzionando quelli non in regola, “però ne hanno trovati 100, mentre saranno 1.000. Poi bisogna che a queste operazioni facciano seguito provvedimenti forti”, chiede l’esperto che torna a rilanciare il suo monito: “In medicina, e la chirurgia estetica ne fa parte, le scorciatoie sono la via più veloce per finire nel posto sbagliato”. Quanto rilevato dai carabinieri, per Santanchè “dimostra quello che da decenni ripetiamo sgolandoci senza che nessuno ascolti veramente”, con il risultato che sul fronte dei ritocchi di bellezza “il sommerso fuorilegge è tanto ed è in crescita: lo sapete quante sono le estetiste che invece di fare l’estetista fanno le ‘punturine’?”, domanda il medico. “I filler sono un presidio medico chirurgico – precisa – Sono fantastici in mani esperte, ma in mani non esperte possono dare grossi problemi”.
“Per fare bene un filler bisogna saperlo scegliere, perché ci sono decine e decine di prodotti con caratteristiche e qualità diverse, alcuni adatti a una zona e altri a zone differenti”, avverte Santanchè. “Non è così semplice come si possa pensare e anche ai medici serve una formazione specifica, serve aggiornamento – puntualizza il…
Fonte www.adnkronos.com 2022-06-01 11:23:32