Continua a salire il tasso di reinfezioni Covid in Italia. Anche nell’ultima settimana si registra un leggero aumento rispetto ai 7 giorni precedenti: si è saliti a una quota pari al 6,5%, laddove la scorsa settimana la percentuale era del 6%. E’ il trend, spinto da Omicron e dalle sue sottovarianti, che viene fotografato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) nel report settimanale sulla sorveglianza epidemiologica di Covid-19 e l’efficacia vaccinale, diffuso oggi nella versione integrale.
“Dal 24 agosto 2021 al 25 maggio 2022 sono stati segnalati in Italia 502.029 casi di reinfezione, pari a 3,9% del totale”, fa il punto l’Iss. Chi rischia di più un nuovo contagio, con l’avvento di Omicron? L’analisi del rischio di reinfezione a partire dal 6 dicembre 2021 (data considerata di riferimento per l’inizio della diffusione della variante Omicron), evidenzia un aumento del rischio relativo aggiustato di reinfezione (valori significativamente maggiori di 1): nelle persone che hanno avuto la prima diagnosi Covid da oltre 210 giorni, rispetto a chi si è infettato tra i 90 e i 210 giorni precedenti; nei non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni.
Nell’elenco dei soggetti che risultano più a rischio ci sono poi le femmine rispetto ai maschi. Il maggior rischio nei soggetti di sesso femminile – analizza l’Iss – può essere verosimilmente dovuto alla maggior presenza di donne in ambito scolastico (80%), dove viene effettuata un’intensa attività di screening, e al fatto che le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in ambito famigliare. E poi ci sono i più giovani, dai 12 ai 49 anni, rispetto alle persone con prima diagnosi in età compresa fra i 50-59 anni. Verosimilmente il maggior rischio di reinfezione nelle fasce di età under 50 – ribadisce l’Iss – è attribuibile a comportamenti ed esposizioni a maggior rischio, rispetto…
Fonte www.adnkronos.com 2022-05-28 09:19:00