Cinquanta tra aziende agricole, impianti produttivi, piccole imprese sono state controllate dai carabinieri nelle aree ironiche delle province di Cosenza, Catanzaro e Vibo nell’ambito di una operazione voluta dal comandante della Legione Calabria, Generale Pietro Salsano. Dieci le persone denunciate per violazioni in materia ambientale. I militari hanno accertato lo sversamento di sostanze nocive nei fiumi. Sostanze che poi finivano in mare, inquinandolo. Le attività di controllo hanno riguardato zone umide e aree fluviali con verifiche su caseifici, aziende zootecniche, imprese di inerti, di autolavaggio. In azione pure droni ed i carabinieri del Reparto Cacciatori. Eseguite campionature di acque per verificare il livello di inquinamento. Sequestrate alcune aree occupate abusivamente
I dettagli illustrati dal colonnello Gabriele Mambor, comandante provinciale CC Crotone
Per tutta la giornata di ieri, nel quadrante jonico delle province di Cosenza, Crotone e Catanzaro, a seguito di attività di verifica avviata dal Comando Legione Carabinieri “Calabria”, d’intesa con il Comando della Regione Carabinieri Forestale, è stata data esecuzione all’operazione convenzionalmente denominata “Deep 3”. Tale intervento ha costituito il completamento delle analoghe attività, che, nel bimestre scorso, hanno interessato preliminarmente il settore tirrenico delle province di Vibo Valentia, Catanzaro e Cosenza e, in una seconda fase, l’intera provincia di Reggio Calabria.
Come le richiamate operazioni, anche quella portata a termine ieri si è caratterizzata per l’accuratezza dei controlli realizzati al contrasto di gravi violazioni in materia ambientale.
Un intervento complesso nel suo insieme, in materia ambientale, è stato quello che ha visto l’impiego coordinato e simultaneo di squadre congiunte di Carabinieri dell’Organizzazione Territoriale e per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare, affiancate, per la perlustrazione di aree…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-05-25 08:29:38