“La popolazione con diabete è in costante aumento: sono oltre 450 milioni i diabetici nel mondo” e “in Italia ogni giorno registriamo 22mila nuovi casi di sindrome metabolica caratterizzata da iperglicemia, l’equivalente degli abitanti di una città di medie dimensioni. Non solo: nel nostro Paese la patologia segna un +5% rispetto al 2021. Un dato in parte fisiologico, ma anche dovuto al fatto che le persone durante la pandemia hanno assunto più calorie e praticato meno sport. Tuttavia, l’attività fisica per le malattie metaboliche è una terapia a tutti gli effetti, la principale. Per questo ‘farmaco’ il dosaggio consigliato è 30 minuti di esercizio al giorno, tutti i giorni della settimana, per ridurre il rischio delle complicanze nel diabete, purché sotto controllo dello specialista diabetologo e del medico di medicina dello sport”. Così Gabriele Brandoni, direttore Diabetologia dell’Ospedale di Macerata e consigliere federale della Federazione medico sportiva italiana (Fmsi).
In Italia, afferma Brandoni, i diabetici “sono l’8% della popolazione generale; di questi, il 10% sono pazienti con diabete di tipo 1, il 90% invece fa i conti con il diabete di tipo 2. Tutti i diabetici possono praticare uno sport, ma non tutti gli sport sono adatti a ciascun diabetico”, tiene a precisare l’esperto. Le persone con diabete di tipo 1 – la forma caratterizzata dall’assenza totale di secrezione insulinica che si può curare solo con l’insulina e che colpisce soprattutto i giovani – secondo Brandoni “possono praticare nuoto, calcio, ciclismo e danza, ma devono evitare alpinismo, motociclismo e automobilismo. Il motivo? Trattandosi di pazienti insulino-dipendenti, dobbiamo essere sicuri che non vadano incontro a episodi di ipoglicemia. Anche in soggetti con ottimo controllo del diabete è un rischio che non possiamo correre, quindi è meglio evitare questi sport. Le immersioni subacquee, invece, sono consentite, ma solo se i pazienti…
Fonte www.adnkronos.com 2022-05-18 09:16:11