In Occidente assistiamo a “un rivolgimento culturale, virale in rete e nell’accademia, veicolato dal relativismo postmoderno”: i diritti universali e la ragione illuminista sono ormai messi in crisi proprio dall’antirazzismo e dalle identità di minoranza. Ideali importanti, che tuttavia talvolta rischiano di generare ostracismo, intolleranza e censura verso chi è ‘privilegiato’. E’ cresciuta così una “generazione offesa” di giovani ideologizzati attraverso i social, che finisce per promuovere una sorta di nuovo oscurantismo.
Lo spiega la francese Caroline Fourest, nota conduttrice tv, regista e autrice di “Generazione offesa. Dalla polizia della cultura alla polizia del pensiero”, uscito oggi in Italia per i tipi di Nessun Dogma, progetto editoriale dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, l’Uaar. La giornalista, collaboratrice tra l’altro di “Charlie Hebdo”, critica -da una prospettiva tutta francese, con schietto spirito laico, progressista, e femminista- le possibili derive di quel mondo culturale e sociale che si batte per l’affermazione delle identità di minoranza.
Così mentre sfumano le differenze storiche tra destra e sinistra, quest’ultima oggi simpatizza per le tradizioni degli ‘oppressi’ e ne asseconda l’isolazionismo. La destra, invece, che si ammantava di bigottismo, usa la laicità contro gli ‘estranei’ ed esalta la libertà individuale contro il “politicamente corretto”. (segue)
Un saggio contro i fondamentalismi, senza sconti a reazionari e xenofobi
E’ il trionfo di una generazione social che, tuttavia, rischia di minare l’universalismo illuminista attraverso la cancellazione di idee ritenute offensive, con boicottaggi e ‘caccia alle streghe’ rispetto a figure più o meno note, nel culto del vittimismo e con una cautela estrema di fronte a tutto ciò che può essere percepito come una ‘micro-aggressione’.
Il suo libro, irriverente ma pieno di urgenza e passione, non concorda con un certo…
Fonte www.adnkronos.com 2022-04-08 10:48:57