La ‘ndrangheta «spara meno però corrompe di più, ha sempre rapporti con il mondo dell’imprenditoria e della politica». La Dia, nel suo ultimo rapporto sulle mafie, cita le parole del procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, per segnalare le nuove strategie della mafia calabrese, attenta a non compiere azioni eclatanti per non attirare l’attenzione degli organi inquirenti sulle sue dinamiche. A conferma di ciò, si legge nella relazione, «interviene l’importante operazione «Basso Profilo» del mese di gennaio 2021 che ha consolidato la tendenza delle consorterie ‘ndranghetiste ad evitare azioni eclatanti e ad orientarsi, ove possibile, verso condotte appunto connotate dal basso profilo. Fra queste – si sottolinea – rientra senz’altro l’evasione delle imposte attraverso la costituzione di società fittizie e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti con conseguenti indebiti crediti d’imposta milionari». In tale scenario «appare sintomatico l’elevato numero di consigli comunali sciolti nel tempo per ingerenze ‘ndranghetiste anche in aree ben lontane dalla Calabria».
«Forti condizionamenti» si sottolinea nella relazione, hanno riguardato il consiglio comunale di Guardavalle (CZ), sciolto con decreto del 23 febbraio 2021. Particolarmente significativa è ritenuta l’inchiesta «Faust» del 18 gennaio 2021 «che ha tra l’altro permesso di documentare il condizionamento elettorale operato dalla cosca Pisano nelle consultazioni per l’elezione degli organi comunali di Rosarno (RC)».
La Dia ricorda, inoltre, «che il 14 dicembre 2020 a Reggio Calabria era stata eseguita una misura restrittiva nei confronti di 2 soggetti che ricoprivano rispettivamente l’incarico di consigliere comunale di quel Comune e di presidente di seggio in occasione delle locali elezioni amministrative tenutesi nel settembre 2020. Le indagini – è scritto – avevano fatto emergere un meccanismo fraudolento finalizzato a favorire l’elezione di…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-04-07 11:15:40