I numeri parlano chiaro: sui 90 previsti in pianta organica, al Museo archeologico nazionale di Reggio sono in servizio ad oggi 33 dipendenti. Il direttore Carmelo Malacrino ha lanciato l’allarme ormai da giorni ed è stato già costretto a sospendere le attività programmate con scuole e associazioni per tutto il mese di aprile. Oggi, giornata che ha sancito il ritorno delle aperture gratuite domenicali dei siti culturali in tutt’Italia, le difficoltà operative nella “casa” dei Bronzi di Riace si sono manifestate a tutti i visitatori. E anche Malacrino, per fare fronte alle carenze d’organico, ha dato una mano facendo da assistente ai visitatori all’ingresso e nelle sale.
“La situazione – ha detto ancora una volta il direttore – sta creando ovviamente difficoltà di servzio, perché bisogna ricordare che il Museo non è soltanto spazi espositivi, ma anche uffici amministrativi e tecnici, laboratori di restaturo e studio, un grande organismo che se non correttamente alimentato si può inceppare”. L’appello è al massimo sostegno da parte dei reggini. E alla politica perché trovi soluzioni tempestive rispetto al mancato turnover. I numeri delle visite, anche oggi, danno comunque una boccata di ottimismo: “Speriamo – conclude Malacrino – che le attuali difficoltà posano essere superate presto anche per celebrare tutti quanti imsieme i 50 anni dei Bronzi di Riace”.
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-04-03 18:18:50