Certi sogni si possono toccare con le dita. Anche partendo da una terra che, nelle narrazioni quotidiane, viene descritta come “maledetta”, infausta. C’è poi l’altra faccia della medaglia, quella mostrata con troppa parsimonia. Ma c’è. E invita a soffermarsi sulle eccellenze, su chi “ce l’ha fatta” non necessariamente riempendo la valigia di ogni bendidìo per tornare chissà quando. Perché realizzarsi a casa propria non ha prezzo: una testimonianza vivente sono i sette studenti delle università calabresi che hanno presentato i loro progetti, nati tra le mura universitarie, all’interno dell’evento del secolo: “Expo 2020”, a Dubai. Un’esposizione universale lunga come non mai, sia ‘fisicamente’ (25 padiglioni distribuiti su quasi 4,5 chilometri) sia a livello temporale, a causa del Covid. “Connettere le menti, creare il futuro” il claim che ha accompagnato l’esperienza negli Emirati Arabi della spedizione calabrese.
Il futuro parte da qui
Il Padiglione Italia ha aperto le porte ai ragazzi del sud (non solo a loro, la squadra è più ampia) e drizzato le antenne per captare il senso dei progetti legati all’intelligenza artificiale presentati con la collaborazione della Regione Calabria e grazie alla supervisione di Marta Ferrari (lombarda di nascita ma calabrese acquisita): «“Il futuro parte da qui” è un progetto promosso da SediciMedia – IAd bambini in collaborazione con Fly University Project che vuole essere una risposta concreta a un bisogno emerso attraverso l’ascolto del territorio. I nostri giovani ci chiedono una cosa semplice: dare voce al loro talento e dargli la possibilità di tornare a sognare in grande Vengono richiesti ragazzi formati e pronti per ricoprire le nuove figure manageriali che la trasformazione tecnologica in atto richiede. La Regione Calabria ha aderito con entusiasmo al nostro progetto e sarà protagonista, nei prossimi due anni,…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-04-03 12:00:38