«Resto fiducioso sull’attenzione di tutti per sollecitare urgenti assegnazioni di nuove unità. Naturalmente, non posso che ringraziare la squadra del Museo che, con grande impegno e senso di responsabilità, sta sostenendo ogni sforzo per limitare al massimo gli eventuali disservizi. A partire dal segretario amministrativo del MArRC, Maria Elena Giangrande, e dal coordinatore Afav, Carmelo Lupica. Ma è chiaro che, in queste condizioni, sarà sempre più difficile». Erano state queste le parole di chiusura di un appello-denuncia del direttore Carmelo Malacrino relativamente alla carenza di personale del Museo archeologico nazionale. Da allora non sembrano essere arrivate rassicurazioni da parte del ministero della Cultura. Abbiamo provato a sentire lo stesso Malacrino, ma ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione in attesa che arrivi qualche cenno da Roma. Nell’anno nel quale ricorre una cerimonia importantissima per la Calabria, i 50 anni dal ritrovamento a Riace delle due statue dei Bronzi, l’appello del direttore del Museo è caduto in uno strano silenzio istituzionale e politico locale e nazionale. Nessuno ha rilanciato la drammatica situazione del principale ente di cultura reggino e tra i più conosciuti musei del Meridione.
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-03-30 01:30:21