E’ Giuseppe Borrelli, 52 anni, originario di Altomonte, l’imprenditore al quale sono riconducibili i beni per un valore di 22 milioni di euro sequestrati dagli uomini della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza di Cosenza. Borrelli, ritenuto dagli inquirenti vicino alle cosche operanti nella Sibaritide e destinatario di due interdittive antimafia, nello scorso mese di dicembre era stato arrestato insieme ad altre sette persone accusate, a vario titolo, di traffico e smaltimento illecito di rifiuti e di truffa in un’inchiesta della Dda di Roma. Il sequestro finalizzato alla confisca è stato eseguito da personale appartenente al Servizio Centrale Anticrimine e alla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Cosenza, nell’ambito di una strategia avviata dalla Direzione Centrale Anticrimine assieme ai militari della Guardia di Finanza, del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Cosenza e del Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata in esecuzione di un decreto emesso dal Tribunale di Catanzaro -Ufficio Misure di Prevenzione su proposta della Dda di Catanzaro congiuntamente al Questore della provincia di Cosenza. Il sequestro ha riguardato la totalità delle partecipazioni di11 società, con sedi rispettivamente in Altomonte, Roma, Cassanoallo Ionio, San Lorenzo del Vallo, attive in diversi settori merceologici, e in particolare, nella raccolta, stoccaggio, trasformazione e smaltimento di rifiuti, edilizia specializzata, torrefazione, trasformazione e commercializzazione, all’ingrosso e al dettaglio, di caffè e prodotti affini, supermercati, compravendita immobiliare, servizi pubblicitari e marketing, compravendita e noleggio di autovetture e veicoli in generale e da corsa, produzione di birra artigianale con somministrazione e ristorazione, costruzioni di edifici residenziali e non, trasporto di merci su strada, ‘assunzione di appalti…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-03-30 06:31:23