Dopo mesi di attesa e, dicono, di promesse non mantenute, questa mattina gli operatori privati che erogano il servizio di trasporto salvavita, soprattutto per i pazienti dializzati, hanno deciso di scendere in piazza e protestare.
Lo hanno fatto portando le loro ambulanze e le loro auto mediche sotto agli uffici della Cittadella regionale, in cerca di un confronto diretto con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto: «Protestiamo perché i rimborsi non vengono erogati dal mese di settembre – ha detto Giovanni Procopi, presidente di una delle circa cinquanta associazioni della provincia di Catanzaro che erogano il servizio -. E chiediamo che le tariffe, definite nel 1986, siano aggiornate: viaggiamo a 70 centesimi di euro di rimborso per ogni chilometro. Inoltre, è assurdo che ogni anno un paziente dializzato debba richiedere la conferma del certificato medico che attesti la sua condizione e quindi la sua esigenza di trasporto. Noi non possiamo e soprattutto non vogliamo bloccare il servizio, ma la situazione è diventata insostenibile. Dall’Asp abbiamo avuto solo promesse non mantenute sullo sblocco dei pagamenti»
Per la provincia di Catanzaro sono circa 150 i pazienti interessati all’esigenza di trasporto in ambulanza o in auto medica. «Aspettiamo il presidente Occhiuto e speriamo che possa dare una risposta alle nostre richieste. Siamo sottopagati e aspettiamo che ci vengano erogate somme a noi spettanti da aprile 2021 – ha aggiunto Vito Iervasi, responsabile di un’altra associazione del settore -. Abbiamo avuto solo promesse fittizie, ma noi siamo qui perché ancora ad oggi non ci è stata fornita una soluzione».
Ma i manifestanti, almeno oggi, non potranno incontrare il presidente Occhiuto che si trova fuori regione. Una delegazione, però, è stata ricevuta dalla dirigente generale del dipartimento Tutela della Salute, Iole Fantozzi.
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Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-03-29 11:05:53