Il Centro Covid 3.0 del Policlinico Campus Bio-medico di Roma chiuderà i battenti fra qualche settimana, segno che l’emergenza coronavirus è quasi alle spalle. Nuove sfide attendono l’ospedale capitolino, che guarda ai fondi del Pnrr puntando sulla ricerca, per portare sempre più terapie innovative e mirate dal laboratorio al letto del paziente. A tracciare la strada è il presidente della neonata Fondazione policlinico Campus Bio-medico, Carlo Tosti, in un’intervista all’Adnkronos Salute.
“Quando 2 anni fa è scoppiata l’emergenza Covid, non eravamo avvezzi a un virus e a una patologia di questo tipo – ricorda Tosti – La Regione Lazio ci ha chiesto di organizzarci per realizzare il Covid Center, noi avevamo finito di realizzare il Dea di primo livello, il pronto soccorso, fondamentale per coprire le esigenze di un bacino d’utenza di 300mila persone. Eravamo pronti a inauguralo, lo abbiamo trasformato in Covid center in tempi record. All’inizio c’erano in totale una novantina circa di posti letto complessivi, fra ordinari Covid e terapie intensive. E durante le varie ondate di Covid, è rimasto sempre operativo”.
“L’ultima versione è il Covid Center 3.0 inizialmente con 24 posti letto, ora ridotti a 10 posti letto di isolamento, che potrà essere chiuso a seconda dell’andamento della situazione epidemiologica che nel frattempo è cambiata – spiega – e la variante Omicron ha comportato minori esigenze di ricovero”. Nel luglio 2021, intanto, “il Dea, inaugurato e poi chiuso per la seconda ondata, è stato aperto definitivamente, garantendo un servizio molto importante sul territorio e separando rigorosamente i percorsi fra pazienti Covid e no”.
Non solo. Sul fronte della lotta al Covid, prosegue Tosti, “in adesione alle richieste della Regione Lazio, abbiamo aperto un centro vaccinale, allestito in una struttura del policlinico che abbiamo ristrutturato, e un moderno Drive in per l’esecuzione dei tamponi, rapidi e…
Fonte www.adnkronos.com 2022-03-29 10:37:49