Il Movimento 5 Stelle “è un pilastro di questo governo” e non vuole la crisi, ma sul tema delle spese militari “non farà passi indietro”. Al Roma Scout Center Giuseppe Conte dà il via alla plenaria dei Comitati politici e tematici del M5S: una due giorni voluta dal leader pentastellato per “rinforzare lo spirito di gruppo” e “gettare le basi del programma” del Movimento: un’ottantina i partecipanti, tra parlamentari presenti e collegati da remoto. Tutto questo mentre sulla piattaforma SkyVote è in corso la votazione per confermare la leadership dell’ex premier, ‘congelata’ da un’ordinanza del Tribunale di Napoli (il risultato della consultazione è atteso per questa sera, dopo le 22,00).
A tenere banco, però, è ancora il tema dell’adeguamento delle spese per la Difesa al 2% del Pil: un impegno assunto dall’Italia con la Nato, come ricorda il ministro Pd della Difesa Lorenzo Guerini con una lettera a ‘La Stampa’, ma che per Conte non è prioritario. L’ex premier non sembra intenzionato a retrocedere: “Nessun passo indietro su questo punto, anzi sono convinto che sarà il governo a fare un passo avanti, a perseguire con noi la strada della ragionevolezza”. E a chi gli chiede se il M5S sia disposto a votare no al Def qualora il Documento di bilancio dovesse contenere un incremento delle spese per armamenti, l’ex inquilino di Palazzo Chigi risponde secco: “Non consentiremo questo”. La questione sarà al centro del colloquio di domani tra Conte e il premier Mario Draghi, al quale il capo politico grillino assicura fedeltà: “Non è il governo dei nostri sogni ma lo sosteniamo con responsabilità… In questo momento, con una pandemia energetica, riteniamo che ancor di più non si possa voltare le spalle agli italiani. Noi ci siamo”.
Sullo sfondo ci sono alcune spinose questioni interne, tutte ancora da dipanare. A partire dalle grane statutarie, con il concreto pericolo di finire in un pantano giudiziario per quanto riguarda la…
Fonte www.adnkronos.com 2022-03-28 18:51:48