“Questa Asp è ritornata a essere
normale. È un Asp che ha approvato i bilanci pregressi che hanno
avuto anche il parere favorevole del collegio sindacale”. Lo ha
detto Antonello Graziano, commissario straordinario dell’Azienda
sanitaria propvinciale di Cosenza incontrando la stampa per
annunciare l’approvazione dei bilanci di esercizio degli anni
2018, 2019, 2020 e 2021.
“Abbiamo eliminato falsi crediti per trenta milioni – ha
affermato Graziano – che non potevano essere più incassati
perché prescritti. C’erano anche dieci milioni che risultavano
incassati, ma mancava l’allineamento tra l’istituto tesoriere e
gli uffici. Il lavoro è stato molto complesso e siamo arrivati
ad approvare, dopo un lavoro certosino che hanno fatto gli
uffici finanziari, iniziato nel maggio 2022 e si è chiuso nel
2023 con l’approvazione del consuntivo del 2022. Molti debiti e
crediti inesistenti erano stati riportati nei bilanci pregressi.
Ci siamo trovati fra i debiti 43 milioni verso il personale.
Grazie al lavoro che ha fatto l’ufficio e si è potuto constatare
che questi debiti non c’erano più perché erano stati già pagati.
E poi a questo vanno aggiunti i sospesi di cassa, ovvero quelle
fatture già pagate ma non trascritte nei libri contabili, che
ammontavano a 52 milioni di euro come debiti fittizi e 10
milioni di euro come crediti”.
“Il 2020 si chiude con -61 milioni di euro – ha aggiunto
Graziano – il bilancio di previsione, 2021 con -59 milioni di
euro e 2022 con -24 milioni di euro su 22. Su quest’ultimo,
siamo riusciti ad intervenire e su alcune poste abbiamo chiuso
in equilibrio. Si diceva che l’Asp di Cosenza non avesse bilanci
reali, oggi ci sono, sono anche certificati e si parla di fine
del commissariamento della sanità. Tutto questo era impensabile
due anni fa, è stata un’impresa titanica, un lavoro a più mani
che ha dato i suoi risultati”.
I bilanci 2015, 2016 e 2017 dell’Azienda sanitaria
provinciale bruzia, mai o parzialmente presentati, fanno parte
dei faldoni che compongono il procedimento, ancora in corso in
Tribunale, denominato “Sistema Cosenza”. Il commissario
Graziano, in chiusura, ha annunciato di voler organizzare
frequenti incontri con la stampa per comunicare meglio i
risultati raggiunti e rende noto che a seguito della morte di
Serafino Congi, deceduto dopo oltre tre ore di attesa al Pronto
soccorso di San Giovanni in Fiore, il 4 gennaio scorso, a causa
dall’assenza di un medico a bordo dell’ambulanza, ha disposto
con “un atto deliberativo – ha precisato – che in caso di
carenza di camici bianchi, sarà il medico del pronto soccorso
che ha in carico il paziente con una patologia seria come un
infarto a salire sull’ambulanza ed a prestare i soccorsi del
caso”.
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Fonte www.ansa.it 2025-02-07 15:32:03