Il prossimo 8 febbraio a
Caltanissetta, a Palazzo Moncada, sarà aperta al pubblico la
prima tappa siciliana della mostra ‘Non in senso Stretto’,
inaugurata lo scorso settembre in occasione della Biennale dello
Stretto, in collaborazione con Francesco Alati, presidente della
delegazione dell’Associazione per il disegno industriale (Adi)
Calabria. Per tutto il 2025, infatti, il progetto espositivo
sarà ospitato in diverse sedi dell’isola che accoglieranno la
lettura visiva e visionaria sullo status quo del design, della
cultura del progetto e di impresa della Calabria e della
Sicilia. Sempre l’8 febbraio alle 18, si terrà un talk per i
saluti istituzionali a cui seguirà un tavolo tecnico.
“L’approdo nell’isola e il taglio itinerante – afferma la
presidente di Adi Sicilia, Annalisa Spadola – della mostra ‘Non
in senso Stretto’ rappresenta per noi la continuazione di un
percorso, cominciato in Calabria, ed è in linea con la voglia e
lo scopo dell’associazione di contribuire alla cultura del
prodotto e del progetto, in quanto leva strategica di
differenziazione sul mercato. Non in senso stretto è anche
un’occasione per raccontare la storia del design, che in Sicilia
ha radici molto profonde, risalenti ai primi del ‘900, grazie al
visionario ed antesignano Vittorio Ducrot che, a Palermo, prese
in mano la direzione del mobilificio di famiglia e lo trasformò
in una produzione industriale modernista e di respiro
internazionale, collaborando con architetti del calibro di
Ernesto Basile”.
“La mostra – afferma il presidente della delegazione Adi
Calabria, Francesco Alati – è una formidabile occasione per
raccontare lo stato del design e della cultura di impresa design
oriented tra Calabria e Sicilia. Portare avanti questo progetto,
con le nuove tappe siciliane, e con nuovi prodotti oltre quelli
già in mostra presso Forte Batteria Siacci, significa rinnovare
e ribadire un pensiero, che al sud, in Calabria, in Sicilia, si
può fare design e lo si può fare bene”.
«La mappa topologica – spiega il coordinatore scientifico
Vincenzo Castellana – rappresenta un luogo tra due terre. Un
luogo fatto di paesaggi, giacimenti, di mari e di riviere. La
topologia, che in questo contesto si declina nell’ambito delle
produzioni umane, è da sempre specchio dello sviluppo locale,
delle sue colture e delle proprie culture. Dai greci ai due
regni, sbarcando alla contemporaneità”.
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Fonte www.ansa.it 2025-02-05 12:11:27