“Nessuna sottovalutazione da parte del Parlamento” sui prossimi quattro giudici costituzionali. “Ci aspettiamo giudici di eccellenza, di assoluto livello”. “Auspico che il Collegio possa essere reintegrato nel suo plenum giovedì”. Arrivano non a caso le parole del neo eletto presidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso a due giorni dalla convocazione delle Camere in seduta comune per la votazione dei 4 giudici costituzionali mancanti. Giudici per cui “la bussola è la Costituzione come letta in oltre 70 anni di attività della Corte” e “l’Europa è la stella polare”, rimarca un rassicurante Amoroso.
Eppure nelle rose dei nomi circolanti c’è una costante che continua a fare capolino e viene evocata in base all’interesse ora dall’una ora dall’altra forza politica: il conflitto d’interessi fra le attività e i ruoli svolti dal candidato e l’ufficio di giudice costituzionale. E così con questo leit motiv in un gioco di diffidenza reciproca uno dopo l’altro si tenta di liquidare e magari bruciare l’avversario, screditandolo.
“Le contestazioni che da più parti vengono fatte rispetto alle presunte incompatibilità di alcuni possibili giudici costituzionali da eleggere mi paiono assolutamente pretestuose. Innanzitutto perché è ovvio che per una così alta carica possano essere scelte personalità di grande prestigio la cui vita accademica e professionale li ha evidentemente condotti a svolgere attività di altissimo livello nei più vari settori”, commenta all’Adnkronos Giovanni Guzzetta, professore ordinario di Diritto costituzionale all’università Tor Vergata. “D’altronde – prosegue – la Costituzione stessa prevede che possano eletti giudici avvocati con almeno venti anni di esercizio. E si presume che le personalità scelte per la Corte non abbiano trattato, nella propria vita, solo cause bagatellari!”.
Amoroso ha ricordato oggi che “è la giurisprudenza della Corte che traccia i…
Fonte www.adnkronos.com 2025-01-21 15:41:36