Una poltrona per due. Luis Maldonado o Antonio Cinelli per la regia del Catanzaro: in cabina c’è spazio per uno soltanto. Vivarini non ha un playmaker preferito, non è nemmeno obbligato a sceglierne per forza uno escludendo l’altro, però se una formazione fa bene e vince, è sempre stato orientato a confermarla per questioni di «coerenza».
Di conseguenza le prossime cinque partite saranno fondamentali per i due centrocampisti: far girare la squadra, aiutarla a consolidare il secondo posto (a proposito: grande mano dal Catania, che ha vinto il recupero ad Avellino) gioverebbe anche alla loro posizione nelle gerarchie.
Il sudamericano e il romano sono diversissimi per esperienza e caratteristiche, ma possono tutti e due essere il motore giallorosso: «Maldonado è un regista classico e con più qualità, Cinelli ha invece intensità e corsa», ha sottolineato Vivarini dopo la gara con la Turris.
Cinelli ha giocato per anni ad alti livelli e in grandi squadre, sa come far valere il fisico in mezzo al campo pur non avendo grande velocità, ha un senso della posizione spiccato e trovato una condizione ottimale grazie alle tante partite consecutive giocate fra febbraio e marzo, per altro a livelli molto buoni. In quelle gare ha ritrovato pure convinzioni e una centralità nel progetto tecnico che prima non aveva avuto (anche per demeriti suoi). Rispetto al compagno di reparto, Cinelli magari non ha le aperture e la visione (non aveva mai fatto il play prima in carriera), ma sostanza e ordine non gli mancano come dimostrano quasi sei intercetti e quasi nove palle recuperate di media a partita (dati Wyscout).
La rinascita di Cinelli è coincisa con lo stop per infortunio di Maldonado. Lui che al contrario è proprio il classico playmaker dal piede buono per sventagliate da cinquanta metri, cambi di gioco non banali e velocizzazione della manovra, aveva giocato solo la prima contro il Catania – da dove era appena arrivato – poi si è fermato per quasi un…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-03-24 07:32:52