Dall’ipotesi rimpasto alle riforme; dallo spettro di un complotto delle toghe contro la sorella Arianna alla cosiddetta norma anti-Renzi contenuta nella legge di bilancio, passando per il suo futuro politico e per i rumors su una discesa in campo di Pier Silvio Berlusconi. In una conferenza stampa di inizio anno dominata dalle domande sui suoi rapporti con Elon Musk e con il prossimo presidente americano Donald Trump, senza dimenticare la vicenda Cecilia Sala, c’è spazio anche per molti temi di politica interna tra i 41 quesiti posti alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni dai giornalisti parlamentari.
Il futuro assetto della squadra di governo è stato uno dei principali argomenti affrontati dalla leader di Fdi, la quale ha allontanato le voci sul rimpasto che aleggiano sul suo esecutivo sin dai primi mesi di attività: “La parola rimpasto è una parola a cui sono abituata ma a cui non sono tendenzialmente favorevole”.
“Salvini al Viminale? Piantedosi ottimo ministro”
Meloni ha ribadito il suo no a un ‘trasloco’ di Matteo Salvini al Viminale, dopo l’assoluzione del leader della Lega al processo Open Arms, affermando che il tema “non è all’ordine del giorno”: “Salvini sarebbe un ottimo ministro dell’Interno, ha ragione a dire che senza il procedimento, che abbiamo visto come è andato, avrebbe chiesto e ottenuto il Viminale ma oggi abbiamo un ottimo ministro dell’Interno, Piantedosi”.
Meloni non si è sbilanciata sul futuro di Daniela Santanchè, alla domanda se la ministra del Turismo dovrà dimettersi in caso di rinvio a giudizio: “Non sono una persona che giudica queste cose prima che accadano. Per cui vediamo che cosa deciderà la magistratura e poi ne parlerò ovviamente con il ministro Santanchè” ha glissato l’inquilina di Palazzo Chigi.
Che ha anche affrontato uno dei nodi al centro del Consiglio dei ministri, ovvero la legge regionale della Campania sul terzo…
Fonte www.adnkronos.com 2025-01-10 06:34:00