La presenza del professor Alessandro Orsini a Cartabianca, con le voci relative ad un gettone di presenza, diventano un caso politico. Orsini è da settimane una presenza costante in tv con le sue opinioni e analisi sulla guerra tra Ucraina e Russia. Alcune posizioni, come quella espressa a Cartabianca nella puntata del 22 marzo, hanno alimentato discussioni e polemiche. Ora il professore di sociologia del terrorismo internazionale è sotto i riflettori anche per il compenso che riceverebbe per comparire a Cartabianca.
“Da più parti mi è stato chiesto di fare un approfondimento e lo affronteremo in commissione di Vigilanza Rai”. Anche “rispetto al compenso va fatta una verifica. La Rai non è un’azienda privata, si paga il canone”, dice Valeria Fedeli, senatrice del Pd e membro della commissione Vigilanza Rai, parlando così all’Adnkronos del contratto che la Rai avrebbe sottoscritto con Orsini per una serie di apparizioni in tv nella trasmissione di Raitre e per le quali si parla di un compenso di 2000 euro a puntata. “La commissione può e deve approfondire anche questo aspetto”.
Dal Pd, intanto, arrivano dichiarazioni critiche nei confronti delle posizioni assunte dal professore, che anche sui social si rivela una figura estremamente divisiva. “Orsini è giusto esprima liberamente il suo pensiero, ci mancherebbe. Che io lo debba però anche pagare, anche no. Roba da matti”, scrive su Twitter il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
“E’ inaccettabile che i soldi della televisione pubblica vengano utilizzati per pagare gli interventi di Alessandro Orsini, che inquina e disorienta il dibattito pubblico con falsità e ricostruzioni storiche a dir poco discutibili a sostegno di Putin”, dice la vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno.
“La libertà d’espressione è un valore fondamentale e un pilastro della nostra democrazia: Orsini, infatti, può dire ciò che pensa proprio perché è in un Paese come…
Fonte www.adnkronos.com 2022-03-23 20:29:27