“La nostra è una missione e quando la posta è alta non c’è spazio per l’egoismo dei singoli“. Giorgia Meloni, chiude Atreju, al Circo Massimo, con queste parole, che dirette ai suoi, in realtà sono un invito a tutta l’alleanza, ai vari Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi, che prendono la parola dal palco romano della kermesse di Fdi. “Stiamo compiendo un cammino splendido insieme in questi anni -sottolinea la premier, diretta ai partner di governo- e sono certa che lo faremo insieme per molti anni a venire” perché “la stabilità di questo esecutivo è data dalla compattezza della sua maggioranza”. Una promozione a pieni voti della coalizione con i leader di Fi, Lega e Noi moderati che non si tirano indietro, garantendo lealtà all’alleanza e alla premier.
Meloni, parlando nel suo fortino, tasta il polso dei partiti di governo e detta l’agenda, dando pari dignità a tutte le riforme, su cui non sono mancati gli sgambetti tra alleati: “L’anno che verrà sarà quello delle riforme che spaventano molti, andremo avanti sul premierato, così temuto dai campioni olimpici dei giochi di Palazzo, sull’autonomia differenziata, sulla riforma fiscale e sulla riforma della giustizia”. Un programma che accontenta tutti, a patto che si resti uniti.
Antonio Tajani risponde presente, toccando il tasto dell’amicizia tra i leader: “Quello che conta è la solidità di una coalizione, quello che conta è l’amicizia e la lealtà”. Il leader azzurro, come fatto poco prima da Lupi, non nasconde le diversità di posizioni: “Lealtà significa anche poter non andare d’accordo su alcune questioni -spiega il titolare degli Esteri- ma dirselo sempre in faccia, senza pugnalare mai nessuno alle spalle, e soprattutto dirlo senza fare danni generali alla coalizione”.
Anche il leader di Noi moderati insiste: “L’amicizia non è sentimentalismo ma la ragione per cui puoi affrontare insieme,…
Fonte www.adnkronos.com 2024-12-15 22:02:13