Parlamento gremito ma non ‘tutto esaurito’ oggi a Montecitorio per il collegamento video con Volodymyr Zelenksy. Tra critici, dissidenti, tiepidi e qualche filo Putin, diversi senatori e deputati si sono sfilati dal plauso pressoché corale nei confronti del presidente ucraino. La Lega rispetta sostanzialmente le indicazioni di Salvini, e fra i quaranta assenti sui circa duecento parlamentari, la metà può presentare la ‘giustificazione’ per missione, maternità o impedimento. Scelta collettiva e ‘politica’ è stata quella di Alternativa, componente del gruppo Misto della Camera, il cui capogruppo Andrea Colletti ha dato atto dell’equilibrio mostrato da Zelensky salvo puntare il mirino sul premier Mario Draghi, per un intervento definito “ipocrita”. Ma a far spazientire Colletti sono i richiami alla coscienza, le condanne ‘morali’, espresse per la politica della ‘sedia vuota’ da diverse parti della maggioranza. “Un’idiozia”, tuona, parlando con l’Adnkronos, da parte di coloro che hanno “già da tempo venduto la propria coscienza a qualche azienda di armi”.
Per l’ex M5S
Bianca Laura Granato, che per scelta era in treno anziché in aula, “Zelensky non è un messo di pace” e mentre Putin sta “agendo per arginare l’espansione della Nato ad est, Zelensky invece sta agendo per porre l’Ucraina sotto il protettorato anche militare occidentale, il che non implica che stia necessariamente facendo l’interesse del suo popolo”. Un’altra ex M5S, ora in Fi, come Veronica Giannone, “convintamente assente” liquida così l’evento: “Ascolterò più tardi quanto detto da Zelensky anche se ormai l’abbiamo imparato più o meno a memoria”. Altro fuoriuscito pentastellato approdato, da tempo, fra i banchi azzurri, Matteo Dall’Osso va giù netto: ”Non ero in Aula alla Camera perché non voglio essere loro complice… Questa è istigazione alla guerra…”. E se la prende anche con il presidente Roberto Fico che ha detto che il Parlamento è con…
Fonte www.adnkronos.com 2022-03-22 20:32:40