Un tavolo urgente di confronto con
il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, da
convocare in Prefettura a Cosenza al fine di “pervenire ad una
soluzione condivisa e scongiurare forme di protesta dagli esiti
imprevedibili” ma anche la richiesta inoltrata sempre al
governatore della Regione di rivedere la decisione sul Mercure
contenuta all’art.8 della legge regionale “Omnibus” in corso di
pubblicazione con una norma che ne abolisca gli effetti. Sono
alcune delle richieste emerse dal tavolo istituzionale e
sindacale del territorio calabro – lucano riunitosi a Laino
Borgo, su invito del sindaco Mariangelina Russo, per discutere
della Centrale del Mercure ed il suo futuro, messo a rischio
dalla decisione approvata dal consiglio regionale calabrese sul
funzionamento degli impianti alimentati a biomassa nelle aree
protette calabresi.
Presenti i sindaci di Laino Castello, Mormanno, Papasidero,
Castrovillari, Morano Calabro in provincia di Cosenza e
Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Lauria,
Episcopia(Potenza) ma anche il presidente ff del Parco Nazionale
del Pollino, il presidente del Gal Pollino e i segretari di
Cgil, Cisl e Uil nonchè il vicepresidente nazionale di Confapi,
il direttore provinciale di Coldiretti, il presidente
dell’Associazione Italiana Coltivatori, i rappresentanti del
Consorzio Legno Valle Mercure in rappresentanza
dell’Associazione Liberi Imprenditori Boschi. Tutti hanno
espresso “netta contrarietà verso la decisione assunta
nell’ultima seduta dal Consiglio Regionale della Calabria che in
sede di discussione di un Pdl Omnibus ha approvato su proposta
del Consigliere Ferdinando Laghi una norma relativa agli
impianti alimentati a Biomassa che, se non rivista, comporterà
entro poco tempo la chiusura della Centrale del Mercure di Laino
Borgo con conseguenze drammatiche sul piano economico ed
occupazionale”.
La Centrale del Mercure da lavoro a circa 60 tra ingegneri,
agronomi, fisici, chimici, amministrativi ed altre maestranze
che “hanno trovato la loro grande opportunità di lavoro o
direttamente con Sorgenia o con le imprese dell’indotto”, le
imprese boschive hanno promosso la costituzione del Consorzio
Legno Valle Mercure che coinvolge 21 imprese calabro lucane che
ha prodotto un fatturato sempre crescente che si aggira intorno
a 10 milioni di euro annui e che ha assunto 162 unità e ha fatto
investimenti significati per e sul territorio. Alle Imprese del
Consorzio vanno naturalmente aggiunte tutte le altre imprese
boschive che operano al di fuori del territorio della Valle del
Mercure che danno lavoro a centinaia di lavoratori. Alla luce di
tutto questo si chiede al presidente Occhiuto di “rivedere la
decisione recentemente approvata attraverso la presentazione nel
prossimo Consiglio regionale di una norma che abolisca l’art. 8
ter delle legge regionale ‘Omnibus’ in corso di pubblicazione’
al fine di ‘restituire serenità e sicurezza per il loro avvenire
ai lavoratori ed alle imprese, agli enti territoriali di
continuare a ricevere i sostegni economici determinanti per i
loro investimenti e per i loro bilanci e alla società Sorgenia
di programmare per i prossimi anni la sua attività industriale
senza più periodiche interferenze esterne che inevitabilmente
condizionano la corretta pianificazione industriale”.
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Fonte www.ansa.it 2024-11-28 14:23:29