E’ stata inaugurata in Questura a Pordenone, “Una stanza tutta per sé”, allestita per l’audizione protetta delle donne e dei minori vittime di violenza. A fare gli onori di casa è stato il questore Giuseppe Solìmene, con i dirigenti di uffici e specialità. Era presente anche il prefetto, Michele Lastella. L’iniziativa rientra nel protocollo d’intesa fra la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia e il Soroptimist International d’Italia, l’organizzazione mondiale di donne che promuove l’avanzamento della condizione femminile e la realizzazione di pari opportunità e diritti umani. Un progetto che ha, fra gli obiettivi, sensibilizzare le donne che hanno subito atti di violenza a rivolgersi alle forze dell’ordine. La “Stanza tutta per sé” – nome che deriva dal titolo dell’omonimo saggio di Virginia Woolf – nella Questura di Pordenone è al quinto piano e si raggiunge attraverso un accesso dedicato. La sua funzione è sostenere la donna nel delicato momento della denuncia di violenze e abusi e nel percorso verso il rispetto e la dignità della sua persona.
La presidente nazionale di Soroptimist, Adriana Macchi, ha donato al questore del Kit informatico audio-video per la verbalizzazione delle denunce, atteso che, oltre all’allestimento di aule protette, in alcuni casi può essere preferibile raccogliere la testimonianza delle donne a casa, in pronto soccorso o in altro ambiente per supportare al meglio la vittima. “Il progetto di questa stanza in Questura a Pordenone è stato ampliato con “Una stanza tutta per sé.. portatile”, ha detto Macchi.
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