“Con la bocca potevi baciarmi, non
umiliarmi”, “Amò la posizione usala a letto”, “Bro il fiato sul
collo, giusto se è il ventilatore”. Sono alcuni degli slogan che
caratterizzano la campagna fotografica e video contro la
violenza di genere promossa da Scosse e Fotografi senza
Frontiere che ha coinvolto più di 100 adolescenti delle scuole e
dei centri di aggregazione giovanile della Capitale. E’ quanto
si legge in una nota degli organizzatori.
Da oggi on line, le immagini della campagna si inseriscono
nell’ambito del progetto Oltre la Punta dell’Iceberg, finanziato
da ActionAid International Italia E.T.S e Fondazione Realizza il
Cambiamento nell’ambito del progetto “The Care – Civil Actors
for Rights and Empowerment” cofinanziato dall’Unione Europea e
saranno oggetto di una mostra itinerante che attraverserà vari
luoghi della città fino a febbraio 2025. La campagna, che è
possibile vedere sul sito www.scosse.org, è stata realizzata
attraverso un percorso laboratoriale diffuso nel territorio, con
un protagonismo di persone adolescenti che hanno partecipato
direttamente all’ideazione e alla realizzazione divenendone
coautori.
“Un modo per scardinare gli stereotipi, i pregiudizi e i
luoghi comuni di relazioni tossiche e non paritarie, usando le
parole scelte nei laboratori in classe e nei centri di
aggregazione giovanile – afferma la responsabile del progetto
Elena Fierli, dell’associazione Scosse – Tutt’altro che raptus,
la violenza di genere è un fenomeno strutturale, con profonde
radici culturali e che condiziona il modo con cui sviluppiamo le
relazioni sociali. E’ su questo che abbiamo scelto di lavorare,
dando la parola alle persone protagoniste delle nuove
generazioni”. Le scuole coinvolte sono il Liceo Seneca e
l’Ipsseoa Vespucci, e i Centri di aggregazione giovanile (Cag)
Matemù, Batti il Tuo Tempo Evolution, Scholè, B-Side.
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