L’annus horribilis della Tonno Callipo. La sconfitta di ieri con Piacenza arrivata al PalaMaiata, nell’ultimo atto della stagione, ha decretato la retrocessione della compagine del presidente Pippo Callipo in Serie A2. Dopo quella arrivata nel 2007, la storica e blasonata società di pallavolo calabrese ammaina la bandiera per la seconda volta dopo 15 anni e torna nella seconda serie nazionale dopo esserci stata, per scelta dopo aver scambiato il titolo con Milano nel 2014, per due stagioni dal 2014 al 2016.
Nessuno, tra addetti ai lavori, tifosi, appassionati, si poteva attendere un epilogo del genere, soprattutto dopo i “fasti” della scorsa stagione culminata con il quinto posto (miglior piazzamento in regular season della storia della Callipo) e con una semifinale scudetto sfiorata per un punto nel quarto di finale con Monza.
Una retrocessione figlia di scelte sbagliate a monte e in corso d’opera
L’aver accarezzato il sogno della semifinale scudetto, l’aver disputato una stagione sopra le righe (quella passata 2020-21) ha innescato nella società giallorossa la voglia di proseguire ad investire risorse importanti sul mercato. Sono arrivati giocatori di livello internazionale e da subito si è amplificato troppo, pensando che l’arrivo di stelle (o presunte tali) della pallavolo mondiale potesse equivalere a mantenere quegli standard. Il mercato ha snaturato la squadra, sono partiti tutti tranne il palleggiatore ed il libero e l’allenatore Baldovin si è ritrovato, di nuovo per il secondo anno di fila, a lavorare con una squadra tutta nuova. L’amalgama non è mai avvenuto e il coach bellunese non ha mai avuto, a differenza della stagione precedente, in mano la squadra. Le grandi aspettative dell’estate sono state deluse già ad inizio campionato: la squadra non gira, sembra la brutta copia della precedente e quando la squadra perde rovinosamente in casa con Milano (siamo appena alla 4° di campionato, mercoledì 3 novembre) il…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-03-21 11:16:11