Un po’ prende spunto dai giochi che facevano i bambini di altre generazioni, come il simbolico ‘facciamo finta che’ in cui si interpretavano personaggi di storie senza vincolo di copione ma dando retta alla fantasia, all’improvvisazione e all’interazione con l’ambiente, gli oggetti e gli altri partecipanti. Fare finta, insomma, ma per davvero, cioè facendolo nel mondo reale e in contrapposizione a quello virtuale, al gaming online che si fa con console o mouse, schermi e interazioni a distanza. Oltre i videogames esplode il fenomeno dei giochi di ruolo da vivo, analogici, che si praticano in spazi fisici veri e con scenografie reali, con contatti concreti tra i partecipanti che sperimentano empatia, collaborazione e numerose altre competenze. Tutto quello che manca al gaming virtuale lo garantiscono quindi i larp (live action role playing), esperienze immersive ma senza il bisogno di indossare alcun visore 3D, ludiche, teatrali (si recita una parte), con adepti sempre più numerosi e fedeli: i larper che si incontrano nei diversi angoli del mondo per inscenare battaglie storiche, eventi, epoche, storie e racconti veri, fantasy o horror, introspettivi, psicologici e così via, interagendo tra loro tanto che allo scopo ludico ed al puro divertimento si associano obiettivi formativi ed educativi.
Il trend dei Larp è in evidente aumento in Italia e nel mondo. “I giochi di ruolo dal vivo esistono in Italia a partire dal 1988, con i primi giochi in chiave fantasy con maghi e cavalieri, una sorta di ‘Dungeons and dragons’ ma svolto in prima persona. – spiega Umberto Francia, massimo esperto in Italia del gioco di ruolo dal vivo e direttore di ILPD, l’International larp database, nuova piattaforma nata per mappare e favorire lo sviluppo dei larp in Italia e nel mondo finanziata da Next Generation EU e dal Ministero della Cultura. La piattaforma sarà presentata nei prossimi giorni a Lucca, in occasione della fiera del fumetto e del gioco in Europa, Lucca Comics &Games.
“I larp oggi abbracciano una platea sempre più vasta, con un evidente incremento anche della partecipazione delle donne. Un pubblico vasto, con una età media che va dai 20 ai 35 anni di età ma che include sempre di più anche teenagers e perfino settantenni, – sottolinea Francia. – Oggi si gioca non solo per divertirsi ma anche per ragionare, con eventi che si focalizzano anche su tematiche attuali, come le migrazioni, le diversità e la salute mentale”.
Il fenomeno è esploso negli ultimi anni creando una vera e propria comunità che si incontra in migliaia di eventi sparsi nel mondo e nella penisola, a cui partecipano migliaia di maestranze, come autori, registi, scenografi per eventi partecipati da centinaia di migliaia di giocatori.
Prossimi eventi
“A novembre e dicembre ci sono almeno una trentina di eventi mappati in Italia ma se ne organizzano anche altri, – precisa l’esperto. – In Italia il più famoso in questo momento è ‘Battle for Vilegis’ , un fantasy che si gioca nel viterbese con armature, armi, scudi, spade, costumi d’epoca, archi e frecce e a cui partecipano in media tra 1.000 e 1.500 partecipanti a volta, – sottolinea Francia.
Al secondo posto ‘Arcani versitas’ ispirato alla saga di Harry Potter con diverse edizioni (alcune sold out e con lista d’attesa). “Si svolge in provincia di Arezzo presso il Castello di Gargonza, è a numero chiuso per un massimo di 100 partecipanti a volta” conclude.
E’ ambientato tra i calli di Venezia ‘Masks’, il secondo episodio di Pathos V (organizzato da Proxima, genere realismo magico, pervasivo, contemporaneo). L’evento partirà proprio dal centro storico di Venezia, durante il Carnevale (dal 28 febbraio prossimo). Masks è un larp diffuso, dura tre giorni e non si limita al centro storico di Venezia, include infatti anche l’entroterra, toccando le provincie di Venezia, Padova e Treviso. I giocatori iniziano da Venezia, indossano la maschera e percorrendo in incognito la Serenissima in ‘notturna’ cercheranno gli indizi che li guideranno verso l’entroterra veneto, spostandosi con mezzi pubblici o propri.
E’ organizzato invece da Terre Spezzate il rinomato ‘The Witcher – La restaurazione’ , genere fantasy-gotico ispirato alla saga di The Witcher (ma con la trama completamente personalizzabile), che si svolgerà al Castello di Paderna, Piacenza, il prossimo aprile.
Come funziona il gioco:
Somiglia un po’ al teatro d’improvvisazione a cui però mancano il pubblico e il palco ed è come trovarsi all’interno di un film, al centro di un set ricostruito perfettamente ma privo di attori e anche di sceneggiatura. La scena è diffusa in più ambienti che richiamano il tema centrale deciso dagli autori (per esempio un castello). I ‘giocatori’ interpretano i ruoli in eventi organizzati, come fossero i protagonisti di un film o una serie TV. Un team composto da creativi e tecnici crea lo scenario, le regole e i personaggi, e poi organizza l’evento, scegliendo la location, le scenografie e costumi e gestendo lo svolgimento del larp. Durante il gioco, i partecipanti possono influenzare e contribuire allo sviluppo della storia diventando registi. Scelgono il proprio ruolo, ne perseguono gli obiettivi, ne vivono i drammi e ne custodiscono i segreti. Al contrario del teatro o del cinema, qui infatti gli ‘attori’ (i partecipanti) scelgono chi essere, lo interpretano in maniera libera ed autonoma sperimentando in prima persona la storia tracciata dagli sceneggiatori condividendo l’esperienza con gli altri partecipanti e contribuendo così allo storytelling della ‘trama’. Parteciparvi è divertente, facile (non serve saper recitare né imparare a memoria le battute o seguire un copione), è una esperienza condivisa con gli altri, quindi stimolante e in grado di fare nascere anche nuove amicizie.
Si può partecipare ai larp singolarmente o con un gruppo di amici. Per conoscere meglio il fenomeno, le sue regole, i costi e gli eventi che si svolgono in Italia si può consultare il database www.larpdatabase.com
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