Arriva la deroga che consentirà
l’attività venatoria sul territorio calabrese, ai fini della
sorveglianza della razza suina selvatica, allentando così i
vincoli imposti dalla diffusione della peste suina africana. Lo
rende noto la Regione.
Il parere autorizzatorio è stato firmato dal commissario
straordinario alla Psa, Giovanni Filippini, in accoglimento
dell’istanza presentata il 16 ottobre scorso dalla Regione
Calabria, in seguito al lavoro svolto congiuntamente dai
dipartimenti Salute e Agricoltura e ad esito del confronto
svoltosi nei giorni scorsi a Roma, tra lo stesso commissario ed
il direttore generale del dipartimento Salute, Tommaso Calabrò.
In particolare, sarà possibile far ripartire l’attività
venatoria in zona di restrizione I, così da consentire il
prolungamento delle attività di controllo della popolazione dei
cinghiali, come già avvenuto nelle settimane scorse con
l’analoga decisione che aveva consentito di eliminare la zona di
restrizione III per la provincia di Reggio Calabria.
“Si tratta di un provvedimento – spiega l’assessore regionale
all’Agricoltura, Gianluca Gallo – che fa della Calabria
un’eccezione positiva in tutto il Meridione, dove invece le
restrizioni continuano a permanere. Il lavoro ricognitivo del
settore Veterinario del dipartimento Salute, attraverso i
tecnici veterinari e gli esperti dello staff, affiancati dalle
Asp e di concerto con dipartimento Agricoltura, guidato da
Giuseppe Iiritano, ha dato il risultato sperato. Altrettanto
essenziale è stato il contributo delle associazioni venatorie,
per il raggiungimento di un obiettivo essenziale sotto diversi
profili”.
Nello specifico, conclude la nota, sarà ora nuovamente
possibile condurre attività venatoria al cinghiale in braccata,
in selezione e controllo anche nelle zone soggette a restrizione
I, “con positivi ricadute in ordine al controllo della
diffusione della fauna selvatica, a tutela delle produzioni
agricole, fermo restando il prosieguo della campagna di
monitoraggio e sorveglianza in ordine all’evoluzione della
situazione epidemiologica”.
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Fonte www.ansa.it 2024-10-26 11:47:24