Sguardo fermo e deciso, composto in ogni movimento, anche dopo una mattinata passata incessantemente tra panel e meeting, il numero uno di Asi, Teodoro Valente, si concede una pausa dal tumulto che è lo Iac 2024, l’International Astronautical Congress in corso a Milano. “Lo spazio – dice all’Adnkronos – è molto più vicino a noi di quanto si percepisca”. Dalle previsioni meteorologiche, al broadcasting televisivo, se non ci fossero asset satellitari in orbita “torneremo indietro di decine di anni o non avremmo addirittura il servizio”. Prima professore ordinario di Scienza e tecnologia dei materiali dell’Università La Sapienza di Roma, poi direttore dell’Istituto per i Polimeri, compositi e biomateriali del Consiglio nazionale delle ricerche, Valente è presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana dal 2023. Il futuro di un settore strategico come quello spaziale per il nostro Paese è nelle sue mani.
I numeri di questa edizione dello Iac lo confermano: in soli due giorni le presenze hanno superato le 11mila, con 500 aziende espositrici e più di 7000 abstract per quanto riguarda la parte scientifica. Il congresso torna in Italia dopo 12 anni (l’ultima edizione nostrana si era tenuta nel 2012 a Napoli), segnale di “un rinnovato interesse verso l’ecosistema spaziale italiano da parte degli attori internazionali in campo”. Un’ecosistema all’avanguardia e affamato di nuove sfide. Il next step è Iride, uno tra i più importanti programma spaziali europei per l’osservazione della Terra in orbita bassa composto da una costellazione di 68 satelliti, frutto di una collaborazione tra Asi ed Esa (European Space Agency). Il progetto permetterà di fornire servizi di monitoraggio ed elaborazione dei dati quasi in tempo reale: “Iride ci consentirà di avere un approccio di early warning su tanti campi – dal dissesto idrogeologico agli incendi – e quindi di agire in maniera preventiva” spiega…
Fonte www.adnkronos.com 2024-10-16 14:22:00