É stata inaugurata, nel
Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi
“Mediterranea” di Reggio Calabria, la mostra “Un secolo
d’Azzurro”, rassegna storica ed antologica sulla Nazionale
italiana di calcio, con l’esposizione di oltre 500 cimeli
originali dal 1870 al 2024. Un’iniziativa che fa da cornice alla
rassegna di incontri e mostre “Giochiamo d’anticipo” promossa
dallo stesso Dipartimento di Agraria e dal sito “Corriere della
Calabria”.
Al centro del confronto, che si svilupperà fino al 29 maggio. il
tema della prevenzione, che vede nello sport uno degli strumenti
più efficaci. “Non c’è cura più potente della prevenzione. E se
questo assunto vale in molti campi, vale ancor più per la
sanità, dove diagnosi e cura assorbono l’80% della spesa a
fronte del 5% destinato alla prevenzione”, ha sottolineato,
aprendo i lavori, il direttore del Corriere della Calabria,
Paola Militano, rilevando anche come “un euro speso in
prevenzione determini nel tempo un risparmio di tre euro”.
“Lo scopo – ha affermato il rettore dell’Università
Mediterranea, Giuseppe Zimbalatti, che ha annunciato che dal
prossimo anno accademico sarà istituito nell’ateneo reggino il
corso in Scienze motorie – é quello di coniugare il valore della
pratica sportiva con quello della prevenzione”.
“L’Università, in questo senso – ha proseguito il rettore
Zimbalatti – può dire molto.. Ed il Dipartimento di Agraria può
intervenire in termini di alimentazione, nutrizione, produzioni
biologiche e agricoltura sostenibile in modo da promuovere
benessere, che, con l’attività fisica, si trasforma in vera e
propria prevenzione”.
Tra i relatori, il professore Giuseppe Novelli, ordinario di
Genetica all’Università “Tor Vergata” di Roma, secondo il quale
“l’esercizio fisico è un vero e proprio farmaco, come è stato
dimostrato da tutti gli studi scientifici. Questo perché modella
i nostri muscoli, cambia il sistema cellulare delle adesioni
cellulari e della struttura dei vasi sanguigni”.
Nel corso dell’incontro é intervenuto il presidente della Giunta
regionale, Roberto Occhiuto, che ha rilevato come “il tema della
sanità sia stato sempre sottovalutato nel nostro Paese”,
indicando nella pandemia “lo spartiacque che ha determinato una
svolta nella gestione del settore dopo che per anni è mancata
qualsiasi programmazione”. Illustrando la situazione della
sanità in Calabria, Occhiuto ha detto di aver ricevuto, nel
momento del suo insediamento, “un settore in coma anche a causa
dei tanti anni di commissariamento. E i medici sanno che quando
prendi un paziente in coma, c’è una fase di riabilitazione
intensiva e poi semintensiva e via dicendo. Oggi la sanità è un
disastro in tutta Italia. Anche nelle regioni che prima erano
segnalate come virtuose oggi rappresenta un problema, proprio
perché è mancata la programmazione”.
Secondo Mauro Grimaldi, amministratore delegato della
Federcalcio Servizi e curatore della mostra, “lo sport
attraversa il tempo e scandisce il nostro tempo. Il pallone
diventa voce narrante della storia d’Italia. Un racconto
dall’unità d’Italia ad oggi non solo attraverso gli oggetti, i
palloni, gli scarpini, le maglie con lo stemma Sabaudo, a cui,
in epoca fascista si è aggiunto il fascio littorio, fino allo
scudetto tricolore, dal 1946 in poi, che ancora fortunatamente
abbiamo. E poi ritagli di articoli di giornale, biglietti,
oggetti strani come le pompe per gonfiare i palloni. Insomma,
una grande storia perché, come ha sottolineato il Presidente
della Repubblica, Sergio Mattarella, ‘nella memoria c’è il
futuro’. Un Paese che non ricorda è un Paese vuoto. E il
pallone, in questa mostra diventa l’occasione per fare conoscere
ai giovani la storia d’Italia”.
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Fonte www.ansa.it 2024-05-24 17:12:46