Critiche per l’autonomia
differenziata ma anche per le violenze viste in alcune
manifestazioni contro gli studenti e per l’annoso problema della
mancanza di lavoro soprattutto al Sud: è quanto si legge nella
lettera aperta ai candidati nelle elezioni europee di mons.
Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio e vicepresidente
della Cei. “Questa mia lettera a voi è un atto politico”,
esordisce il vescovo, nel senso di una “piena assunzione di
responsabilità di chi, come me, convinto da sempre, come avrebbe
detto don Lorenzo Milani, che ‘il problema degli altri è uguale
al mio, sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è
l’avarizia’”.
Il vescovo si dice “schierato con la gente che fa fatica,
dalla parte di chi è stato privato di ogni dignità e compagno di
strada degli ultimi, di quanti sono costretti al silenzio, degli
scomunicati, dei falliti, dei tanti che vivono ai margini”.
“Guardo queste nostre comunità nelle quali, seppur con i miei
limiti e le mie fragilità, cerco di mettercela tutta” e “non
posso non pensare a quanti invece il cielo non sanno più
guardarlo stanchi di tante promesse non mantenute, rassegnati
per i tanti treni in partenza con figli che non faranno più
ritorno, sopraffatti dalle angherie del malaffare, della
furbizia, della violenza criminale e della volgarità
‘ndranghetista”. Quanto al dibattito politico, “non posso non
annotare uno scadimento culturale e per certi versi anche
etico”. “Osservo con attenzione e con crescente preoccupazione
il quotidiano imbarazzante susseguirsi di notizie riguardanti
politici collusi con mafiosi, il moltiplicarsi di casi di
corruzione ormai vissuta dall’opinione pubblica come una sorta
di consuetudine, qualcosa a cui ci si è tristemente abituati,
che non indigna più”. “E lasciate che vi consegni, infine, la
mia pena e la mia tristezza per quelle scene di violenza sempre
più numerose che in questi ultimi tempi stanno caratterizzando
le tante piazze nelle quali i nostri giovani ovunque in Italia,
e non solo, manifestano il loro dissenso e la loro contrarietà
ad ogni forma di discriminazione, di guerra, di aggressione
all’ambiente”.
Il vescovo, citando padre Ernesto Balducci, chiede dunque ai
candidati: “abbiate come sola premura che le coscienze delle
persone non diventino subordinate a voi. Rifuggite piuttosto da
certa politica clientelare che alimenta il desiderio di
dipendere, di consegnarsi in mano a qualcuno, di scaricarsi
della responsabilità di scegliere, e impegnatevi piuttosto per
una politica che restituisca ad ogni persona il desiderio di
essere libero”.
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Fonte www.ansa.it 2024-05-09 09:41:26