“Suo figlio ha causato un
incidente ed è stato arrestato. Serve una cauzione di 10.000
euro per scarcerarlo”. A sentirselo dire, da un presunto
maresciallo dei carabinieri e da un altrettanto presunto
avvocato, è stata un’anziana che però, insospettitasi per
l’insolita richiesta, ha avvertito i carabinieri veri. E’ così
che due soggetti, di 23 e 40, un uomo e una donna, entrambi di
origini campane, sono stati arrestati per truffa dai carabinieri
della Stazione di Lamezia Terme Principale e della Compagnia.
I due – che avrebbero agito insieme a due complici – avevano
detto all’anziana che il figlio, a bordo della propria auto,
aveva investito una persona e che sarebbe stato condotto in
carcere se i familiari non avessero versato una somma di circa
diecimila euro a titolo di cauzione a un collaboratore che si
sarebbe presentato poco dopo nella sua abitazione per il ritiro
di quanto dovuto. La vittima ha quindi chiamato i carabinieri
che hanno attuato un dispositivo di osservazione a ridosso
dell’abitazione della donna. I militari hanno subito notato un
uomo e una donna che si stavano dirigendo verso la casa e non
appena si sono avvicinati alla vittima per prendere il denaro,
li hanno arrestati. Gli arresti sono stati convalidati dal Gip
di Lamezia Terme che ha disposto gli arresti domiciliari.
Per sensibilizzare gli anziani, l’Arma da tempo ha in corso
delle campagne di sensibilizzazione per richiamare l’attenzione
sui potenziali rischi e sulle modalità di esecuzione di abili
ingannatori.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Fonte www.ansa.it 2023-12-22 14:45:33