Sono 5.828, in Calabria, le imprese artigiane guidate da donne che operano per lo più nei settori dei servizi alla persona, dei servizi di pulizia, della moda e delle attività di ristorazione. Il 13% delle imprese femminili che popolano la regione opera nel comparto artigiano. E’ quanto emerso nel report «Donne, imprese e disparità di genere in Calabria» predisposto dall’Osservatorio Mpi di Confartigianato Imprese Calabria in occasione della Giornata internazionale della donna. I dati si riferiscono al 2021.
Di queste oltre 5.000 imprese, 969 sono gestite da giovani donne (15,6% del totale imprese femminili giovanili e 16,6% del totale imprese femminili artigiane) e 454 sono gestite da imprenditrice straniera (11,6% del totale imprese femminili straniere e 7,8% del totale imprese femminili artigiane). Confrontando i numeri riferiti all’imprenditoria femminile artigiana del 2021 con quelli del 2019 (anno pre crisi) – tenendo conto che tra le imprese registrate viene conteggiata anche la platea nascosta di imprese cessate, che in attesa di ristori, non hanno ancora chiuso – si nota una difficoltà maggiore nel recuperare i numeri pre Covid-19 per la platea di giovani donne e per quelle che operano nel settore della manifattura.
«Persistono le medesime disparità tra uomo e donna raccontate un anno fa, come negli anni precedenti – osserva il presidente di Confartigianato Imprese Calabria, Roberto Matragrano -. Le donne seppur fanno meglio degli uomini sul fronte istruzione e formazione scontano gap rilevanti a loro sfavore sul fronte lavoro, conciliazione e benessere soggettivo». Difatti, la quota di donne calabresi con almeno un diploma si attesta al 54,5% superando di 0,8 punti quella rilevata per gli uomini, quella di donne laureate si attesta al 27,8% superando di 14 punti quella rilevata per gli uomini, quella di donne che hanno effettuato il passaggio all’università si attesta al 57,9% superando di 15,8 punti quella rilevata per gli…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-03-08 14:57:30