“Sia il glifosato che gli erbicidi a base di glifosato causano leucemia nei ratti in giovane età e a basse dosi di esposizione“. E’ la conclusione dei ricercatori del Global Glyphosate Study (Ggs) guidato dall’Istituto Ramazzini di Bologna, riportati sulla piattaforma preprint ‘bioRxiv’ e segnalati all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa). “Questi risultati sulle leucemie sono di così grande rilevanza per la salute pubblica che abbiamo deciso di rendere pubblici i dati completi”, afferma Daniele Mandrioli, coordinatore Ggs, direttore del Centro di ricerca sul cancro ‘Cesare Maltoni’ dell’Istituto Ramazzini.
In questo studio a lungo termine – spiegano dalla struttura emiliana – il glifosato da solo e due formulazioni commerciali di erbicidi, il Roundup BioFlow (MON 52276) utilizzato nell’Ue e il Ranger Pro (EPA 524-517) utilizzato negli Stati Uniti, sono stati somministrati ai ratti attraverso l’acqua potabile a partire dalla vita prenatale, a dosi di 0,5, 5 e 50 mg/kg di peso corporeo/giorno. Queste dosi sono attualmente considerate sicure o prive di effetti avversi dalle agenzie regolatorie. Comprendono la dose giornaliera ammissibile (Dga) e il livello di non effetto avverso osservato (Noael) dell’Ue per il glifosato.
“Circa la metà delle morti per leucemia osservate nei ratti esposti al glifosato e agli erbicidi a base di glifosato – riferisce Mandrioli – si sono verificate a meno di un anno di età. Al contrario, nessun caso di leucemia è stato osservato al di sotto dell’anno di età in più di 1.600 ratti Sprague-Dawley di controllo non trattati”, cioè non esposti a glifosato, “studiati dal National Toxicology Program (Ntp) degli Stati Uniti e dall’Istituto Ramazzini”.
Per Philip Landrigan del Boston College, medico e presidente del Comitato scientifico consultivo internazionale dell’Istituto Ramazzini, “questi nuovi risultati sulla leucemia nei…
Fonte www.adnkronos.com 2023-11-21 17:01:28