Elevatissima sensibilità alla luce e dolore lancinante. Sono alcuni sintomi della cheratite da acanthamoeba, un’infezione oculare parassitaria ultra-rara grave (colpisce 1-4 pazienti ogni milione di abitanti all’anno) che, se non trattata per tempo, progredisce inesorabilmente, fino al trapianto corneale o all’enucleazione dell’occhio.
Il non corretto uso delle lenti a contatto è il principale fattore di rischio (85% dei casi). La non ha particolare correlazione con l’età, ma i pazienti quali sperimentano un sostanziale e permanente deterioramento della qualità della vista e della vita, rendendo impossibile una vita autonoma. Al momento nel mondo non esistono terapie approvate per il trattamento della cheratite da acanthamoeba. Tuttavia, è italiano un collirio a base di poliesanide candidato ad essere il primo farmaco orfano approvato per il trattamento della patologia nel mondo, e sarà prodotto negli stabilimenti di Sifi, azienda farmaceutica con sede a Catania.
“La sua formulazione in monodose ad elevata concentrazione (0,8 mg/ml) rende possibile il suo uso in monoterapia – afferma all’Adnkronos Salute Fabrizio Chines, Presidente e Amministratore delegato di Sifi Spa – Sifi ha dedicato allo sviluppo del farmaco a base di poliesanide, 0,08% mg/ml, oltre 13 anni di ricerca e investito significative risorse attraverso degli studi preclinici e degli studi clinici dalla Fase 1 alla Fase 3 che si è conclusa di recente, con un tasso di cura del 85% circa, che va confrontata con il cosiddetto standard of care, o meglio, best supportive care, ovvero l’utilizzo di altri agenti o di farmaci off-label che in letteratura hanno portato alla risoluzione dell’infezione soltanto nel 60% dei casi”. Le conseguenze di un trattamento sbagliato “o di un mancato trattamento – aggiunge – possono arrivare al trapianto di cornea piuttosto che alla perdita dell’occhio. Ad oggi siamo in una fase registrativa, prevediamo…
Fonte www.adnkronos.com 2023-11-20 12:33:23