“In vista della stagione influenzale e di una nuova eventuale ondata Covid, il vaccino continua a rappresentare la nostra migliore forma di protezione: è dunque inutile pensare che gli integratori per le difese immunitarie possano sostituire il vaccino. Inoltre, non tutte le sostanze sono in grado di stimolare la risposta immunitaria potenziandola, se non accompagnati da una dieta sana ed equilibrata, da una regolare attività fisica e dal consiglio del proprio medico, che potrà indicare l’integratore più giusto, nel giusto dosaggio, in base al proprio stato di salute”. Lo afferma in una nota Francesco Landi, direttore del Dipartimento Scienze dell’invecchiamento, past presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg) e autore di una recente revisione sul ruolo dei nutrienti e degli integratori dietetici negli anziani con long-Covid.
“Una nostra recente revisione di 200 studi su decine di composti ha dimostrato che solo pochi hanno un effetto ‘booster’ sul sistema immunitario e soltanto su consiglio medico e se affiancati a una dieta equilibrata e a una regolare attività fisica”. Ma servono evidenze scientifiche solide e incontrovertibili, derivanti da studi clinici controllati che dimostrino l’efficacia di integratori alimentari sulle difese immunitarie. “Risultati solidi – sottolinea Landi – sembrano emergere dalla nostra review, sostenuta in parte dal ministero della Salute e pubblicata su Clinics in Geriatric Medicine, e da successivi studi, soprattutto sul mix di arginina e vitamina C e sulla bromelina”.
In questo periodo aumentano le richieste di integratori per le difese immunitarie – si legge nella nota – che hanno registrato un boom di vendite negli ultimi anni, anche trainato dalla pandemia. A dimostrare il trend in crescita una recente fotografia scattata da Integratori & Salute, l’associazione che rappresentata il comparto degli integratori alimentari in Italia, secondo cui gli…
Fonte www.adnkronos.com 2023-11-06 15:36:31