Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è recato nella basilica ucraina di Santa Sofia, nella zona romana di Boccea, per partecipare alla messa domenicale. “Noi chiediamo al Signore il dono della pace, che la guerra si fermi. Chiediamo al Signore che i nostri morti siano profeti dell’innocenza della nostra terra e del desiderio di pace. Chiediamo al buon Dio di illuminare i potenti della Terra, da cui dipendono le decisioni, di indicare loro il cammino per mettere fine a una guerra inutile”, ha detto il rettore della chiesa, don Marco Yaroslav Semehen, nel corso dell’omelia domenicale. “Il centro geografico dell’Europa si trova in Ucraina. Noi abbiamo scelto la nostra strada di essere concittadini europei, di vivere in modo europeo nel nostro Paese, nel rispetto della vita umana, dei diritti umani e soprattutto del diritto di vivere nell’indipendenza”, ha affermato ancora.
Oggi, prima domenica di Quaresima, nel rito orientale è celebrata con particolare solennità ed è denominata “dell’Ortodossìa”. Alle 10 si è tenuta la Divina Liturgia (denominazione della celebrazione eucaristica nel rito bizantino) in lingua ucraina, con la benedizione delle icone. Nelle domeniche di Quaresima viene utilizzata la Divina Liturgia cosiddetta “di San Basilio”, in uso solo in alcune circostanze, al posto della abituale Liturgia “di San Giovanni Crisostomo”.
La Chiesa di Santa Sofia, chiesa nazionale a Roma degli ucraini, fa capo all’Esarcato apostolico per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino residenti in Italia. L’esarcato è stato eretto nel 2019 da Papa Francesco. Dal 2020 Esarca apostolico è mons. Paulo Dionisio Lachovicz. Cattedrale dell’Esarcato è la Chiesa dei Santi Sergio e Bacco, in Piazza della Madonna dei Monti.
Nel 1963, subito dopo il suo ritorno dalla prigionia in un gulag siberiano, l’arcieparca Josyf Slipyj avviò una raccolta fondi per costruire a Roma una chiesa per la comunità…
Fonte www.adnkronos.com 2022-03-06 11:16:58