“La Rete italiana screening polmonare (Risp) sta funzionando in modo omogeneo. Entro la fine dell’anno porteremo al ministero della Salute i risultati sia in termini di diagnosi che di prevenzione primaria di cessazione del fumo. Crediamo che ci siano gli elementi per prendere una decisione sull’introduzione dello screening polmonare nei Lea (Livelli essenziali di assistenza). Oggi, con un esame semplice, innocuo che richiede pochi secondi, come la tac spirale a basse dosi, possiamo dimostrare il danno globale del forte fumatore e attivare una prevenzione individuale e mirata sul livello di danno. L’analisi con intelligenza artificiale delle calcificazioni coronariche, di chi è entrato in screening 15-20 anni fa, ha permesso infatti di verificare il rischio di mortalità nei 12 anni successivi”. Lo ha detto Ugo Pastorino, direttore della struttura complessa di Chirurgia toracica dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, oggi in audizione in Commissione Affari sociali della Camera sul ‘Piano europeo di lotta al cancro’.
”Il Servizio sanitario inglese – ricorda Pastorino – ha deciso, due settimane fa, di stanziare 250 milioni di sterline per screenare un milione di inglesi. L’Italia è in una condizione molto favorevole e trainante a livello europeo per dimostrare che una scelta di questo tipo può essere fatta anche dai Paesi Ue. E’ una scelta – aggiunge – che sposta parte delle risorse dalla terapia, che assorbe l’80% delle risorse, verso la prevenzione, che ne assorbe meno del 5%, con un guadagno sia in termini di qualità di vita che di risultati, ma anche di riduzione dei costi legati al trattamento della malattia cornica e oncologia avanzata e metastatica, come accade nei tumori polmonari”.
Nel raccontare l’esperienza italiana, Pastorino spiega che “l’Istituto tumori di Milano, in particolare, ha realizzato studi che hanno dimostrato che è possibile, non solo ridurre la mortalità da…
Fonte www.adnkronos.com 2023-07-12 17:20:28