Pantaleone Mancuso ha avuto un anno e tre mesi di reclusione
(ANSA) – VIBO VALENTIA, 08 GIU – Diventa definitiva la
condanna ad un anno e tre mesi di reclusione per il presunto
boss di Limbadi Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”, accusato,
nel 2016, di aver rivolto delle frasi offensive e minacciose nei
confronti dell’allora magistrato della Dda di Catanzaro Marisa
Manzini, nel corso del processo “Black Money”, che si stava
celebrando a Vibo Valentia. Frasi aggravante dalle modalità
mafiose; aggravante che però non è stata riconosciuta nella
sentenza di primo grado che aveva inflitto l’entità della pena
adesso confermata dalla Suprema Corte.
Il processo si è svolto nel Tribunale di Salerno che ha
competenza sui magistrati del distretto della Corte d’Appello di
Catanzaro. La dottoressa Manzini si è costituita parte civile ed
è stata rappresentata dall’avvocato Giovanna Fronte, e aveva
annunciato la devoluzione del risarcimento dei danni e delle
spese legali all’associazione dei familiari delle “Vittime del
dovere”, a cui sono andati anche i proventi della vendita del
libro scritto dallo stesso magistrato (dal titolo “Stai zitta ca
parrasti assai”) che parla proprio della vicenda in questione.
Era il 10 ottobre 2016 quando Luni “Scarpuni”, in
videocollegamento dal carcere disse, rivolto a Marisa Manzini:
“Statti zitta ca parrasti assai, hai capito ca parrasti assai.
Fammi parrari a mia”. Per quelle parole il sostituto procuratore
di Salerno, Vincenzo Senatore aveva chiesto il rinvio a giudizio
dell’imputato poi finito a processo. (ANSA).
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Fonte www.ansa.it 2023-06-08 17:20:39