Un italiano su cinque soffre di dolore cronico, ma sa poco e cura in modo non adeguato il male che, per anni, attanaglia muscoli e articolazioni, la schiena e la testa. Il 70% dei nostri connazionali vorrebbe saperne di più, soprattutto le donne e over 55, come rivela il sondaggio appena realizzato da Emg Different, i cui dati saranno al centro del webinar “Dolore cronico. Perché non rassegnarsi”, il digital talk della serie “Scelte di Salute” promosso da Sandoz. All’evento – trasmesso online il prossimo 2 marzo alle 17.30 sui canali web di Adnkronos http://adnk.news/webinar_dolore_cronico e nella pagina del profilo Facebook di AdnKronos – parteciperanno in un confronto aperto: William Raffaeli, medico, esperto in terapia del dolore, già presidente di Federdolore e presidente della Fondazione Isal, Istituto di formazione e ricerca in scienze algologiche; Nicoletta Orthmann, coordinatore medico scientifico della Fondazione Onda; Enrica Tornielli, Pharmaceutical Affairs Head di Sandoz Italia.
Il dolore cronico interessa stabilmente il 21,7% della popolazione italiana, ma si stima che solo circa un quarto degli italiani (il 26%) abbia fatto uso di farmaci per curarlo, almeno una volta nella vita. Scambiato per un sintomo, il dolore cronico è una patologia riconosciuta dalla Legge 38 del 2010, norma che pone l’Italia all’avanguardia dal punto di vista normativo. A più di dieci anni di distanza dal traguardo legislativo però, la maggior parte degli italiani (75%) ignora l’esistenza dei diritti sanciti e delle opportunità di cura disponibili.
L’86% ritiene però che sia importante avere il diritto a non soffrire, tanto che, per quasi il 90%, la legge dovrebbe essere conosciuta e promossa come una priorità del governo (32%). In questo contesto, con solo il 22% di persone informate, non stupisce che due terzi degli italiani chiedano maggiore attività di informazione sul dolore cronico, come rivela il…
Fonte www.adnkronos.com 2022-02-28 13:36:00