Reggio C.,in carcere fratelli di un 29enne vittima di omicidio
(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 13 MAG – Avevano trasformato un
condominio nel Rione Marconi di Reggio Calabria, di proprietà di
un ente pubblico, dotandolo di barriere e strumenti di
videosorveglianza che servivano a gestire una piazza di spaccio
al riparo dalle attenzioni delle forze dell’ordine. Su richiesta
del procuratore Giovanni Bombardieri e del sostituto Stefano
Musolino, il Gip Claudio Treglia ha emesso un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere per Vito e Gianluca Morelli di 37
e 40 anni. Entrambi sono i fratelli di Antonio Morelli, il
ragazzo di 29 anni ferito gravemente giovedì pomeriggio al Rione
Marconi e morto poco dopo in ospedale dove era stato
accompagnato proprio dal fratello Gianluca. L’omicidio non è
collegato a questa indagine, nell’ambito della quale il gip ha
disposto gli arresti domiciliari anche per un altro indagato,
Achille Mazza di 58 anni, mentre una quarta persona risulta solo
indagata.
L’indagine è stata avviata in seguito a un esposto anonimo
e i carabinieri del Comando provinciale hanno eseguito diversi
sequestri di droga trovata addosso agli acquirenti che uscivano
dalla palazzina del Rione Marconi dove si erano recati per
rifornirsi di sostanza stupefacente. I riscontri investigativi
hanno permesso di appurare che i vari soggetti bussavano alla
porta d’ingresso dell’abitazione di Vito Morelli che spacciava
mentre i trovava agli arresti domiciliari. Nelle perquisizioni
effettuate durante le indagini, inoltre, gli investigatori hanno
sequestrato una rilevante somma in denaro in contanti, in
banconote di piccolo taglio per un ammontare di circa 4mila
euro, considerati provento di spaccio. Sono state trovate, pure
varie dosi di cocaina, nascoste negli incavi del vano scala
appartenete alla palazzina.
“Gli indagati – scrive il gip nell’ordinanza – hanno
dimostrato notevole professionalità nella commissione del reato,
dotando l’abitazione dei Morelli di telecamere e strutture
idonee a eludere i controlli delle forze dell’ordine. Inoltre,
essi si sono dotati di un’organizzazione di persone non
minimale, avendo contribuito al fatto almeno 4 soggetti di cui
due deputati a ricevere i clienti ed hanno dimostrato di avere
conseguito rilevanti profitti dall’attività illecita svolta”.
(ANSA).
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Fonte www.ansa.it 2023-05-13 08:11:34