L’immunoterapia sta rivoluzionando la storia naturale di diversi tumori. La dimostrazione arriva anche per l’oncologia ginecologica e, nello specifico, per il carcinoma all’endometrio, neoplasia del corpo dell’utero, con i risultati dello studio ‘Ruby’, presentati all’Annual Meeting of Women’s Cancer, organizzato dalla Society of Gynecologic Oncology americana, in programma a Tampa, in Florida. “La pratica clinica ha atteso per decenni un significativo progresso nello standard di cura per il carcinoma endometriale primario avanzato o ricorrente – afferma Mansoor Raza Mirza, ricercatore principale dello studio Ruby, oncologo dell’Ospedale Universitario di Copenaghen, Danimarca -. I risultati, soprattutto in considerazione delle istologie difficili da trattare incluse nello studio, dimostrano il supporto per un nuovo standard di trattamento con l’aggiunta di dostarlimab all’attuale chemioterapia standard”.
Lo studio – che ha interessato pazienti adulte con carcinoma endometriale primario avanzato o ricorrente – ha confrontato l’impiego di dostarlimab, un immunoterapico, più chemioterapia standard (carboplatino-paclitaxel) seguita da dostarlimab rispetto a chemioterapia più placebo seguita da placebo. I risultati mostrano una riduzione del 72% e del 36% del rischio di progressione della malattia o di morte , rispettivamente, nella popolazione con una condizione genetica nota come instabilità dei microsatelliti (dMMR/MSI-H) e nella popolazione complessiva di pazienti.
“Siamo emozionati”, lo studio Ruby “cambierà la pratica clinica”, commenta, Domenica Lorusso, professore associato di Ostetricia e Ginecologia, responsabile Uos Programmazione Ricerca Clinica della Fondazione Irccs Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, in collegamento da Tampa, in un incontro con i giornalisti organizzato da Gsk, che ha sviluppato l’immunoterapia. “Oggi – continua Lorusso – abbiamo circa 10mila pazienti con…
Fonte www.adnkronos.com 2023-03-28 16:09:47