“I vaccini anti-Covid sono stati e continuano a essere fondamentali, ma non funzionano su tutti. Per questo non dobbiamo abbandonare le altre armi a nostra disposizione”. Lo ha detto Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e tropicali (Simit), nel suo intervento all’evento “mAbs nell’Early Treatment. Controversie e consensi nel paziente fragile con Covid-19: non creiamo anticorpi”, promosso da GlaxoSmithKline, che si è tenuto questa mattina a Roma. “Tutti vaccini, non solo quelli contro il Covid, quando vengono somministrati a persone con un’immunità non particolarmente valida possono non funzionare”, spiega l’esperto. “Per questi pazienti ci sono altre opzioni. Oltre agli antivirali, in realtà un solo farmaco che continua a essere efficace, abbiamo alcuni anticorpi monoclonali”, spiega Andreoni. “Rispetto all’antivirale, gli anticorpi monoclonali hanno il vantaggio di essere tollerati bene dai pazienti che assumono altri farmaci. Inoltre, si portano dietro il concetto di trattamento precoce: impediscono al virus di entrare nella cellula, a differenza dell’antivirale che agisce su un virus che è già entrato”. Secondo Andreoni, gli anticorpi monoclonali sono ad oggi l’arma migliore che abbiamo per i soggetti “fragili”, coloro che continuano ad ammalarsi di Covid e che rischiano di finire in ospedale. “Gli studi in ‘real life’ indicano che alcuni monoclonali, come ad esempio sotrovimab, funzionano ancora bene e possono proteggere dalla malattia grave”.
Fonte www.adnkronos.com 2023-03-22 16:57:36