Matteo Renzi tagliò il nastro a dicembre 2016, Paolo Gentiloni la “inaugurò” qualche mese dopo, l’Anas le cambiò addirittura nome, trasformando la vecchia Salerno-Reggio nella A2 “Autostrada del Mediterraneo”. Eppure la grande arteria stradale che attraversa la Calabria continua ad essere, a distanza di anni, ancora un cantiere aperto. Basterebbe chiedere a chi quotidianamente percorre il tratto tra Cosenza e Sant’Onofrio (Vibo) per avere conferma dei disagi e dei rallentamenti cui si va incontro. E se il Ponte sullo Stretto «sarà una grande occasione per il Sud del Paese e un grande attrattore di investimenti infrastrutturali» (come ripetono gli esponenti del governo), occorrerà parallelamente lavorare per sviluppare al meglio le opere complementari indispensabili per raggiungerlo agevolmente.
Cosenza-Altilia tracciato da rally Tra i tratti che hanno bisogno di ammodernamento c’è sicuramente quello che da Cosenza conduce ad Altilia-Grimaldi. Curve, viadotti, gallerie: più che un’autostrada, assomiglia a un tracciato da rally fissato nel cuore dell’Appennino. Margini di sicurezza ridotti, viabilità messa a dura prova da carreggiate che si restringono e si allargano come una fisarmonica. L’Anas ha già avviato uno studio preliminare, che prevede lotti funzionali per l’avanzamento della variante lunga 26 chilometri. Servono dunque stanziamenti da parte del governo nazionale per iniziare i lavori. In tutto occorrono 2,6 miliardi: 400 sono già nelle disponibilità di Anas, sarebbero necessari altri 2,2 miliardi – da reperire nell’Accordo di programma con Anas – per procedere alla realizzazione dell’opera.
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Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2023-03-20 02:29:54