“Saranno anni complicati: non mancano solo pediatri, ma c’è un problema molto rilevante che riguarda le strutture ospedaliere, se si vuole ragionare sui percorsi di cura”. Lo ha detto questa mattina Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società italiana di pediatria (Sip) e direttore Area Pediatria e Neonatologia Asl Toscana Centro, nel corso degli Stati generali della pediatria 2023, promossi dalla Sip al ministero della Salute.
“Non possiamo prescindere dallo scenario – afferma Agostiniani – C’è un tracollo demografico nel nostro Paese. Nel 1964 erano più di un milione i nuovi nati, nel 2022 la stima è intorno ai 390mila. I pediatri se ne vanno dagli ospedali e, per un errore di programmazione, saranno carenti fino almeno al 2025. Il sistema sta cambiando in maniera autonoma e priva di regole. Sarebbe importante governare il cambiamento”. La mancanza di pediatri sarebbe dovuta al sistema organizzativo. “Gli ultimi dati Istat relativi al 2020 registrano più di 16mila specialisti – spiega l’esperto – I dati di un paio di anni prima cambiano poco. Abbiamo 2,8 pediatri ogni 10mila abitanti, ma la Germania ne ha 1,7 e la Francia 1,2. Abbiamo quindi un sistema organizzativo che richiede molti pediatri. Adesso andiamo verso una situazione di carenza per un errore di programmazione, fino al 2025-26”.
Non va meglio negli ospedali. “Stanno soffrendo molto – sottolinea Agostiniani – perché dai reparti i pediatri fuggono alla ricerca di una migliore qualità di vita sul territorio. Sono spariti i pediatri 50enni. Questo ha comportato, in varie realtà pediatriche, il mantenimento del servizio con l’esternalizzazione, come per le pulizie, ma non è la stessa cosa. Il ricorso al medico a gettone, a prescindere dalla capacità, è una modalità desolante dal punto di vista assistenziale. In molte regioni si va al paradosso. Pediatri ospedalieri vanno sul territorio e con tre notti guadagnano lo stipendio di un mese. Questa è…
Fonte www.adnkronos.com 2023-03-02 14:55:07