Le mascherine sono diventate parte della nostra quotidianità, non causano alcun danno a chi porta gli occhiali, ma possono creare un fastidioso appannamento delle lenti, limitando di fatto la vista e rendendo spiacevole l’utilizzo di entrambe le cose. La protezione naso-bocca se indossata male provoca un flusso di aria che risale verso l’occhio, aumentando la secchezza e le infezioni. Per evitare questo disagio, Matteo Piovella, presidente della Società oftalmologica italiana (Soi), fornisce alcuni consigli: “Si possono utilizzare mascherine con delle spugnette in modo che facciano un po’ di attrito. In alternativa, si può usare un particolare tipo di cerotto nasale che non sia lesivo per la pelle, a causa della colla, per evitare che il vapore salga e appanni gli occhiali” (VIDEO).
E’ stato provato che le mascherine hanno accentuato i sintomi della sindrome dell’occhio secco – disturbo oculare dovuto ad una ridotta produzione lacrimale (ipolacrimia), da eccessiva evaporazione lacrimale o ad un’alterata qualità e composizione lacrimale (dislacrimia). Il fenomeno, chiamato Made – Mask-associated dry eye, occhio secco associato alla mascherina, è stato diagnosticato un anno fa negli Usa in particolar modo su chi indossa la protezione per molte ore al giorno, soprattutto portatori di occhiali o lenti a contatto, bambini compresi. I sintomi vanno dal prurito al bruciore, dal fastidio alla luce alla sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio o della sabbia.
“Per chi ha il disturbo dell’occhio secco, che in realtà vuol dire avere un occhio sensibile e delicato – spiega Piovella – perché si arrossa, ‘piange’ facilmente, sicuramente indossare la mascherina rappresenta un fastidio”. Però si tratta di persone “che già fanno terapia con lubrificanti – sottolinea l’esperto – per migliorare questa situazione di base che è molto comune. Dopo i 50-60 anni quasi l’80% delle persone…
Fonte www.adnkronos.com 2022-02-23 15:31:00