Quanti sono i dipendenti regionali che prestano la propria attività lavorativa nelle sedi periferiche? Negli ultimi anni c’è stata qualche anomalia nelle autorizzazioni che hanno consentito ad alcuni dipendenti di lavorare non nella Cittadella regionale? A queste domande ancora non c’è un riscontro certo, ma il sindacato CSA-Cisal non può che appoggiare l’intenzione del presidente della Giunta, Roberto Occhiuto, di fare chiarezza su questo tema. Azione sacrosanta a patto che non si spari nel mucchio in maniera indiscriminata. Nelle sedi periferiche troverà infatti tanti dipendenti che svolgono l’attività lavorativa con diligenza e impegno e non sarebbe giusto demotivarli.
LA MISSIVA DEL PRESIDENTE OCCHIUTO CHE CHIEDE CONTO AI DIRIGENTI GENERALI DEI DIPARTIMENTI – Partiamo dai fatti. Il presidente Occhiuto, con una missiva del 14 dicembre 2022, indirizzata ai dirigenti generali dei dipartimenti e ai dirigenti delle strutture equiparate, ha chiesto con urgenza: “Un prospetto che individui l’elencazione del personale rispettivamente assegnato (anche in comando o in utilizzo) e la relativa sede di servizio. Nel prospetto dovrà essere esplicitata, per ciascuna risorsa umana assegnata, l’autorizzazione eventualmente concessa a svolgere la prestazione lavorativa, anche parzialmente e per quanti giorni alla settimana, in sedi esterni alla Cittadella regionale. Le informazioni fornite – si legge nella comunicazione firmata dal presidente – saranno oggetto di successivo approfondimento, anche per mezzo dei sistemi informatici in uso all’Amministrazione regionale e del data-base del competente dipartimento”. È bene – fa notare il sindacato – che al presidente siano date delle risposte in tempi celeri in modo da avere un quadro chiaro sulla distribuzione delle risorse umane dell’Amministrazione. Alla luce del recente regolamento sulla riorganizzazione della struttura della Giunta regionale, non si possono tollerare zone d’ombra o…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-12-20 07:16:26