Il Catanzaro non si nasconde più. Il campionato è definitivamente riaperto, la B diretta non è un sogno, i record sono fatti per essere infranti. Sei vittorie di fila in terza serie sono un inedito nella storia del club, Vivarini ha superato Braglia e viaggia a una media super nelle sue undici uscite in campionato: 26 punti su 33, nessuno ha fatto meglio del Catanzaro governato dall’abruzzese.
Il Bari conserva quattro punti di vantaggio e il successo nello scontro diretto dell’andata, ma ha tutto da perdere, sta cominciando ad avvertire in modo clamoroso la pressione (si è visto nel ko interno col Campobasso). Soprattutto, dovrà presentarsi al “Ceravolo” il 13 marzo. Il destino passa dai tre colli.
Quel turno potrebbe rivelarsi davvero decisivo, anche se in mezzo ci sono altre tre giornate (domani alle 21 Potenza-Catanzaro e Bari-Picerno), quindi i rapporti di forza possono mutare. Però in questo momento i giallorossi hanno tutta l’inerzia dalla loro parte.
La maniera autoritaria con la quale si sono imposti a Taranto è l’ultima conferma della forza acquisita nell’arco di tre settimane: i pugliesi non avevano mai perso in casa, ma sono stati messi sotto con il gioco, oltre che con le qualità tecniche individuali per cui il Catanzaro non è secondo a nessuno, neanche alla capolista.
Sul piano della manovra, invece, in questo momento non ce n’è: la squadra di Vivarini si esprime meglio di qualsiasi altra e sa farlo in casa come in trasferta.
Prima di incassare il gol di Fazio sugli sviluppi di un calcio di punizione nel primo quarto d’ora della ripresa, il Taranto ha subìto le Aquile per un lungo tratto del primo tempo: non riusciva a uscire dalla propria trequarti, né a risalire il campo, ha sofferto notevolmente la pressione e le trame dei giallorossi. Se la prima frazione è terminata pari i pugliesi hanno potuto ringraziare le occasioni nette non capitalizzate da Biasci e soci.
Il centrocampo è stato il reparto più dominante: Cinelli…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-02-21 08:33:13