Superato il quindicesimo anno di vana attesa, la questione spinosa che ruota attorno al nuovo ospedale della Piana in Palmi continua a far discutere. Dopo le parole non certo incoraggianti del governatore Roberto Occhiuto, è intervenuto l’avvocato Ernesto Mancini, presidente onorario della ProSalus.
«Non critico la comunicazione in sé bensì la leggerezza con la quale si è espresso a proposito di un ipotetico altro sito, come se il fatto fosse di poco conto, come se quindici anni di attese ed affidamenti potessero cancellarsi d’emblée. Al riguardo le rammento, nella denegata ipotesi che la prospettiva si verificasse (ma non sarà così), la responsabilità per danno erariale ai sensi dell’art. 1 legge 20/1994 di tutti coloro che negli anni hanno portato avanti il progetto preliminare del 2011 di Infrastrutture Lombarde nel quale si verificava l’idoneità del terreno sotto ogni profilo “geologico, geotecnico, ambientale ed archeologico”, per poi venirci a dire, dopo 11 anni, che non se ne farà più niente. Da tale verifica nascevano infatti tutti i successivi obblighi e adempimenti fin qui svolti dalla Regione per 11 anni» sottolinea Mancini che aggiunge: «Solo il recesso dalla concessione comporterebbe nuova gara e nuova aggiudicazione poiché muterebbe l’elemento essenziale del terreno e della relativa progettazione, costerebbe non meno di 15 milioni cioè il 10% della spesa complessiva dell’opera (150 milioni) quale indennizzo al concessionario ai sensi dell’art. 109 del decreto legislativo 50/2016 sui contratti pubblici. Solo il recesso, ripeto, a parte tutto il resto. Ma questi danni, già milionari, sono ben poca cosa rispetto agli altri danni di natura socio-sanitaria ed economica, maturati e maturandi che deriverebbero dall’azzeramento del procedimento fin qui svolto».
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-12-13 02:32:58