“La lotta al gioco d’azzardo e alla ludopatia non è un gioco e non può essere un azzardo. Oggi questa lotta, combattuta quotidianamente dalle istituzioni e a cui la Chiesa non si è mai sottratta rischia di subire una battuta d’arresto”. E’ quanto si legge in un documento della Conferenza episcopale calabrese.
“Lascia interdetti l’eventualità da parte del Consiglio Regionale della Calabria di modificare la legge riguardante la lotta all’usura e al gioco d’azzardo andando ad intervenire sulla normativa relativa agli “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza”, azione inserita nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio Regionale, che si terrà lunedì 12 dicembre p.v.
La modifica va di fatto a scaricare forti responsabilità generali sui Sindaci e pesanti conseguenze sulla popolazione, vanificando ogni tentativo di prevenzione del fenomeno della ludopatia. L’affidamento ad ogni singolo Sindaco e Comune delle decisioni in merito alle modalità di autorizzazione degli orari di apertura, uniformando inoltre al ribasso il distanziamento tra le sale slot e i luoghi sensibili, è una scelta sconsiderata, rispetto alla quale le motivazioni restano incomprensibili”.
E ancora: “Perché scaricare sui Sindaci, già oberati di tante responsabilità, rendendoli passibili di ulteriori pressioni, questa problematica così complessa? Un contesto al quale la criminalità organizzata guarda con attenzione per interessi economici, al fine di sfruttare la fragilità di chi vive una condizione di debolezza e dipendenza patologica.
Allentare il controllo sul gioco d’azzardo significa indebolire la legalità e sfavorire la giustizia e la giustizia sociale in particolare. Già nel 2017, Papa Francesco , nel discorso del 21 settembre affermava: «Oggi non possiamo più parlare di lotta alle mafie senza sollevare l’enorme…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-12-07 10:27:46